Osservatorio di Maidanak a Kashkadarya

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L’Osservatorio Astronomico di Maidanak (MAO) appartiene all’Istituto Astronomico di Ulugbek (UBAI) dell’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan.

Il cielo stellato, una volta irraggiungibile, ha sempre attratto e fatto sognare l’essere umano. Sin dai tempi antichi gli astrologi cercano di prevedere il futuro o il destino, guardando le stelle.

Ormai gli anelli di Saturno, i numerosi crateri, fessure, mari e solchi sulla superficie dell’unico satellite della Terra – la Luna ed i pianeti del nostro sistema solare è possibile vedere non solo in TV, ma anche con occhi propri. Bisogna solo andare all’osservatorio.

Nell’Uzbekistan si trovano 8 osservatori di tipo educativo o scientifico, di cui il più riconosciuto è l’Osservatorio Astronomico di Maidanak.

Se prima per i turisti era vietato di entrare nel territorio dell’Osservatorio di Maidanak, al giorno d’oggi vi vengono organizzate le escursioni. Solo il viaggio per le strade di montagna, lontano dalle autostrade principali e dal caos cittadino, permette di trasferirsi in un altro spazio e ricevere le nuove sensazioni. Queste strade, che attraversano le montagne, spesso possono essere non asfaltate e assai polverose, a ciò infine pochi prestano attenzione, essendo totalmente attratti dal paesaggio circostante: il canyon di Langar con le pareti di 100 metri di profondità, il mausoleo di Langar-ota, una cava di sale rosa, che estraggono in modo artigianale per il bestiame, nonché la stretta Bek-Terak.

Ogni tanto si incontrano i piccoli villaggi con il ritmo di vita molto tranquillo e misurato, e le greggi di pecore che camminano sui pendii senza minima fretta. A mano a mano salendo più in alto, vedi sempre meno macchine e persone. Ma la cosa più interessante qui è la terra. È di colore rosso bordeaux, a volte addirittura arancione, come se qualcuno avesse rovesciato giù la vernice. Altresì le case costruite di mattoni crudi sono dello stesso colore.

Per le strette tra le montagne corrono i piccoli fiumi e say di acqua limpidissima. L’acqua è molto importante per questi luoghi. Dato che i pochissimi alberi che ci sono qua per lo più crescono vicino all’acqua e gli abitanti locali si occupano prevalentemente della cosiddetta aridocoltura coltivando sulle pendici delle colline argillose.
Una delle attrazioni locale è il “Kozon-tosh” (calderone di pietra). È un grande recipiente rotondo interrato, fatto di pietra. E appena i giovani e gli aksakal, che vivono vicino, vedono i turisti, iniziano a gareggiare tra loro per raccontare le storie e leggende su questo oggetto.

All’arrivo alla cima, dove è situato l’osservatorio Maidanak, comincia a sentirsi l’aroma dei ginepri estesesi attorno.

Come è apparso qui l’osservatorio? Per quale motivo? Nel lontano 1967, un astronomo laureatosi all’Università di Kharkov, V. Shevchenko, si interessò di questo altopiano, situato in Uzbekistan, perché possedeva le condizioni atmosferiche di alta qualità e la posizione geografica appropriate. E tre anni dopo qui venne mandata la spedizione di Maidanak organizzata dall’Istituto astronomico dell’Accademia delle scienze dell’Uzbekistan. Passarono gli anni e nel 1975 sull’altopiano furono costruite le prime case per astronomi, gli impianti per i telescopi Zeiss-600 e altri edifici per vari strumenti astronomici.

E già nel 1986 il territorio dell’osservatorio arrivò a 32 ettari.

Da quei tempi sono ormai passati più di 50 anni. È stata cambiata l’attrezzatura tecnica della stazione, sono stati modernizzati i telescopi. Mentre le strutture tecniche e le case costruite dagli abitanti di Mosca, Leningrado, Kiev e Kharkiv, dai lituani ed estoni sono rimaste le stesse e inoltre hanno mantenuto i loro nomi, la storia e il senso di quegli anni. E sono proprio loro ad ospitare i turisti arrivati per osservare il cielo notturno ornato da milioni di stelle, laddove all’orizzonte brilla Il Sirio e si estende la Via Lattea…
L’osservatorio di Maidanak si trova nella regione di Kashkadarya a 500 km dalla capitale, a 120 km a sud della storica città di Samarcanda e a 55 chilometri a sud della città di Kitab. L’altitudine dell’osservatorio è di 2700 metri sul livello del mare. Geograficamente l’altopiano è costituito da due parti: se quella occidentale (2650 m) occupa l’osservatorio stesso, la parte orientale (2730) è stata il territorio di una ex base militare. La natura e il clima dell’altopiano sono piuttosto rigidi: venti pungenti e sole cocente in estate ed inverni molto freddi.
L’Osservatorio di Maidanak è unico sia per le sue condizioni atmosferiche sia per la sua posizione geografica. Qui, il cielo rimane limpido per in media 200-250 giorni all’anno e quindi l’atmosfera sopra l’osservatorio resta estremamente calma. Pertanto, quest’area per le qualità astroclimatiche non è inferiore rispetto alle altre regioni scientifiche ben note del nostro pianeta come le Isole Canarie e Hawaii o il deserto cileno Atacama.
L’Osservatorio Maidanak tecnicamente è il più avanzato nell’emisfero orientale del nostro pianeta, dato che opera con i più attrezzati telescopi di tutta l’area post-sovietica, il che rende possibile portare le osservazioni astrofisiche di livello mondiale e permette di definirlo come uno dei punti importanti per il continuo monitoraggio degli oggetti astrofisici.

La caratteristica sopranominata e l’astroclima (il numero di ore notturne con il cielo limpido e la loro distribuzione durante le stagioni) ideale contribuiscono al successo scientifico dell’ossevatorio.

Ogni notte, quando c’è il cielo adatto alle osservazioni, a Maidanak non meno di una dozzina di telescopi comincia a ricevere i segnali da centinaia di corpi celesti. Molti studi degli astronomi locali vengono condotti in collaborazione con i principali osservatori mondiali. Le caratteristiche dell’osservatorio di Maidanak consentono fare le scoperte sensazionali. Come una di queste scoperte possiamo menzionare la conferma della teoria della formazione dei pianeti attorno alle stelle giovani, realizzata in cooperazione con astronomi americani e tedeschi.

I telescopi di Maidanak sono riusciti a registrare alcuni effetti sopraffini nel comportamento dei quasar. Quasar tradotto dall’inglese significa “radiosorgente quasi stellare”. I quasar sono i più luminosi e i più distanti astri dell’Universo, la cui luce raggiunge il nostro pianeta in miliardi di anni.

Un po’ più a nord di Maidanak si trova un altro osservatorio, precedentemente noto come la Stazione internazionale lattitudinale di Kitab. Fondata nel 1928, fino alla fine del XX secolo, la stazione ha fatto parte dell’International Latitude Service. Come è noto l’asse terrestre lentamente oscilla, ciò porta ai cambiamenti nella posizione del polo nord geografico. Il compito di cinque stazioni, compresa quella di Kitab, consisteva nel determinare la sua posizione esatta.
All’inizio degli anni ’90 del secolo scorso nella stazione latitudinale di Kitab sono stati istallati i servizi terresti dei sistemi di posizionamento GPS e DORIS. Successivamente, la stazione è stata collegata con l’IGS (la Rete internazionale di geodinamica) e ha iniziato a studiare il movimento delle placche tettoniche. Nel 1998, la stazione latitudinale è stata trasformata nel Dipartimento di geodinamica dell’Istituto di astronomia, e in seguito le stazioni GPS simili sono state installate a Tashkent e a Maidanak.

Durante la stagione invernale la stazione rimane chiusa, a causa dei passi coperti di neve e i rifornimenti interrotti. E allora gli astronomi della stazione la abbandonano fino alla primavera.

Varia informazione interessante e non solo su Maidanak.

1. Nel 1887 l’Osservatorio di Parigi avviò un grande progetto per creare la mappa più completa del cielo stellato (in francese: Carte du Ciel). Nel 1885, uno dei 18 dispositivi (astrografi) appositamente costruiti venne istallato presso l’Osservatorio di Tashkent.
2. L’Osservatorio di Tashkent fu fondato nel 1873.
3. Nell’area dell’istituto di Tashkent è sopravvissuta la struttura che reggeva il telescopio-astrografo, rimasto in uso per lo scopo previsto fino alla fine del ventesimo secolo.
4. L’edificio principale dell’Istituto ospita il Museo di Astronomia, inaugurato nel 2009.
5. L’Istituto Astronomico dell’Accademia delle Scienze della Repubblica dell’Uzbekistan è la più antica istituzione scientifica dell’Asia centrale.
6. Il primo pianeta minore, in altre parole, un asteroide scoperto dall’osservatorio di Maidanak il 2 ottobre 2007, è stato chiamato (210271) Samarcanda.
7. L’astronomo Neuymin, che ha lavorato presso la stazione negli anni ’40 del secolo scorso, ha nominato uno degli asteroidi che aveva scoperto (1351) Uzbekistania in memoria di Kitab.
8. Attualmente all’Osservatorio di Maidanak sono organizzate le tele- e videocomunicazioni via satellite, nonché l’accesso a l’internet tramite una rete mobile.
9. Tramite la rete globale è possibile manipolare con il telescopio installato dagli scienziati russi. Questo dispositivo astronomico è stato progettato per cercare nel cielo gli asteroidi che si avvicinano al nostro pianeta.
10. Nel 2012 in riconoscimento dell’importanza delle ricerche portate nell’Osservatorio di Maidanak un pianeta minore ha ricevuto il suo nome (22948) Maidanak.
11. Nel nostro paese ci sono sei università che formano gli specialisti nel campo dell’astronomia:

– Università Nazionale dell’Uzbekistan
– Università pedagogica statale di Tashkent
– Università statale di Samarcanda
– Università statale di Andijan
– Università pedagogica statale di Nukus
– Università statale di Karshi

Indicazioni di metodo:

1. La guida deve informarsi delle condizioni fisiche di ogni turista prima del trasferimento all’osservatorio.
2. Bisogna verificare la presenza del passaporto ai turisti e dei documenti sull’ispezione tecnica dei veicoli.
3. Effettuare varie soste sanitarie durante il tragitto.
4. È necessario avere a bordo dell’acqua potabile e cibo.
5. Preparare le informazioni sul percorso da fare, sottolineando ciascuna zona interessante che si attraverserà durante il tragitto.
6. Avere con sé le mappe, le fotografie dei rappresentanti della fauna di catene montuose Zerafshan e Gissar e possibilmente i campioni di rocce.
7. Avvisare il gruppo delle regole di sicurezza in una struttura strategica.

L’autrice del testo: Akramova R., guida della prima categoria.

Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo

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