PARCO NATURALE NAZIONALE GEOLOGICO KITAB

Uzbekistan
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È facile trovare sulla carta dell’Uzbekistan una delle aree uniche, ecologicamente protetta, che si estende lungo i contrafforti sud-occidentali della catena di Zeravshan, la cui gamma di altezza varia dai 1300 ai 2650 metri.

Anni fa, nel 1979, era stato fondato il parco nazionale geologico di Kitab. Considerando la sua unicità, in seguito al Decreto del Presidente della Repubblica dell’Uzbekistan dal 30 giugno 2020 n. PP-4766, alla riserva è stato assegnato un nuovo status – Il Parco nazionale geologico di Kitab.

Gli scienziati di diversi paesi unanimamente ritengono che in questo luogo, in una piccola area, la natura è riuscita a raccogliere e tener unito il materiale prezioso che permette di studiare lo sviluppo geologico della Terra. In altre regioni tale unicità è praticamente sconosciuta.

La valle dei ruscelli Zinzilban e Khodjakurgan è famosa per i sassi sui quali è stata immortalata la storia del nostro pianeta di alcuni millioni di anni del periodo storico, il che consente agli scienziati di scoprire le pagine ignote del mondo antico e la storia della formazione della vita sulla Terra.

Nell’area del parco nazionale fino ad oggi si conservano nella forma primordiale le tracce della formazione della litosfera. In quest’area, come se fossero i tagli di un albero, si osservano gli strati di diverse tappe geologiche.

Alcuni rilievi montuosi nel loro aspetto esteriore ricordano le pagine di un libro e fanno venire in mente il nome Kitab, che è una città situata a 45 km dal parco. È molto probabile che fosse stata essa ad aver dato il nome a quest’area protetta. Nell’arco di molti secoli in questo luogo si è accumulato un notevole strato di rocce con lo spessore di più di 5 chilometri. Nelle sezioni della crosta terrestre vi è una quantità infinita di una serie di animali marini fossilizzati, conservatisi particolarmente bene. Ed è da questi resti fossili che i paleontologi riescono a determinare l’età di certi strati di rocce, stabiliscono il clima di allora e svelano le condizioni in cui esse si sono depositate.

È negli strati della catena montuosa Kara-Tag che si sono conservate bene le tracce antiche di diversi tipi del mondo di flora e fauna.

Il rilievo di quest’area è mediomontuoso. Se nella sua parte alta è piuttosto roccioso, la parte bassa è molto più levigata. La natura in questo straordinario luogo ha mostrato tutta la sua fantasia quando aveva creato le forme bizzare di rilievo a cui la gente ha dato i nomi interessanti: “l’Orso”, “La gorilla con un cucciolo”, “Il coccodrillo”, ” La scarpa”, “Lo sfinge”. Questi rilievi sono stati inseriti nella Lista dei monumenti naturali dell’Uzbekistan.

L’area del Parco nazionale geologico di Kitab è di 53,78 km quadrati. In quest’area vi è un pittoresco tratto di Shirdag con una vista panoramica sulle vette innevate della catena di Ghissar e del monte Khazrati Sultan alto 4643 metri, che è il punto più alto dell’Uzbekistan.

Nell’area della riserva portano le loro acque i fiumi Karasu e Shirdagsay che prendono l’inizio nella valle. L’acqua, precipitandosi giù dalle rocce, forma le cascate di una bellezza unica. La presenza di numerose cascate dalle varie dimensioni conferisce a questa parte della riserva una particolare unicità, che rende molto più morbida la severa bellezza delle montagne.

I pittoreschi fiumiciattoli hanno tagliato notevolmente le catene montuose, avendole divise in questo modo nei tratti di straordinaria bellezza: Obi-Safat, Kizilolma, Tushlik, Khodjakurgan, Zinzilban ed altri.

In primavera la turbolente corrente d’acqua di Khodjakurgansay si lancia fuori dalla stretta fessura della roccia. Entrare in questo stretto luogo senza speciali attrezzature è praticamente impossibile. Comunque vale la pena almeno avvicinarcisi per riuscire a vedere nella sua profondità le sagome di un’incisione rupestre naturale che assomiglia ad un derviscio. Secondo una leggenda locale, il derviscio è sia il custode dell’ingresso nel canyon che il custode di una locale straordinaria bellezza che è la protettrice di queste terre.

Il clima della riserva è di tipo estremo continentale, quando a luglio la temperatura arriva a 35 gradi sopra lo zero, mentre a gennaio scende fino a 30 gradi sotto lo zero, diventando a volte ancora più bassa. Ciò nonostante la fauna del Parco Nazionale di Kitab è più che ricca e varia.

La flora della riserva conta circa 800 specie diverse, tra le quali più di 200 specie sono decorative e le 22 sono state inserite nella Lista rossa dell’Uzbekistan. L’albero più diffuso nell’area che forma le foreste è il ginepro di Zeravshan. Tra gli alberi decidui bisogna sottolineare 2 tipologie dell’acero (l’acero pubescente (l’acer pubescens) e l’acero di Turkestan), il mandorlo di Bukhara, l’olmo campestre.

Sul fondo delle strette si stendono i boschetti di noci mentre le rive dei ruselli gorgoglianti occupano i numerosi salici. In primavera, le pendici delle montagne invadono i fiori di tulipani, iris, peonie e tarassachi o denti di leone. Tutta questa varietà di verde permette non solo di respirare a pieno l’aria di montagna, ma altrettanto recuperare l’equilibrio psichico e fisico. E quanto la flora del parco tanto la sua fauna si vantano di una grande varietà.

Al giorno d’oggi la fauna del parco conta 168 specie di vertebrati, più di 10 mila specie di insetti, molti dei quali sono elencati nella Lista rossa dell’Uzbekistan.

Vicino alla foce del Khojakurgansay è situato il campo base del parco nazionale che ospita diversi musei paleontologici e biologici, dove è esposto un gran numero di vari reperti geologici. In particolare i graptoliti, un sottotipo di fossili contenenti i resti di estinti animali marini.

Il campo base dispone di un confortevole albergo per gli scienziati, una mensa, villette residenziali e un ostello. Si stanno svolgendo gli studi per sviluppare gli itinerari per il geoturismo (turismo geologico), che prevedono la formazione dei percorsi sicuri per i visitatori e dei punti panoramici in alcune zone del parco. Ciò permetterà di avere non solo l’informazione visiva, ma in più riposare godendo la fresca aria di montagna o addirittura fare il bagno nell’acqua gelida di un rumoroso fiume. Tuttavia una parte del parco rimarrà riservata solo per le ricerche scientifiche.

La disposizione degli itinerari turistici e dei punti panoramici consente di vedere coralli fossili e altre rocce sedimentarie marine formatisi 370-470 milioni di anni fa. Varie conferenze internazionali, sessioni e scuole dedicate allo studio di coralli, crostacei etc. hanno permesso agli scienziati di arrivare ad un’unanime opinione: il Parco nazionale di Kitab costituisce un vero e proprio padrone e custode dello standard stratigrafico mondiale. Nel 1996 il suo stratotipo è stato selezionato e ratificato dall’Unione Internazionale delle Scienze Geologiche. Pertanto, nel 2004 la sezione stratigrafica Zinzilban della Riserva di Kitab (adesso Il parco nazionale di Kitab) gli ha dato lo status internazionale.

Considerando questi fatti, in base alle informazioni del Comitato statale per lo sviluppo del turismo, è stato proposto di sviluppare un programma speciale per promuovere un nuovo brand turistico: “L’inizio della vita. L’Uzbekistan”.

Per informazione:
• riserve statali – istituti di ricerca e protezione dell’ambiente, il cui scopo consiste nel preservare e studiare tipici o unici complessi naturali, il patrimonio genetico di flora e fauna, monitorare la dinamica dei processi e dei fenomeni naturali. Nelle riserve statali è vietata qualsiasi attività economica, ricreativa o altra, che contraddica gli obiettivi delle riserve, interrompa lo sviluppo dei processi naturali o minacci complessi e oggetti naturali;
• parchi nazionali statali – istituzioni organizzate a fine della conservazione della natura, i cui territori comprendono i complessi naturali di alto valore ecologico ed estetico. I Parchi sono destinati alla conservazione della natura e agli scopi ricreativi, educativi, scientifici e culturali.

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