IL COMPLESSO BIBI-SESHANBA

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Sulla strada che porta da Andijan a Khonobod, nel villaggio di Sultonobod, nella regione di Kurgantepe, a 60 km dal centro di Andijan si trova il complesso Bibi-Seshanbail cui nome significa letteralmente “la nonna del martedì” ovvero “la signora-martedì”.

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Questo viene considerato un luogo speciale, che debbano frequentare solo le donne o piccoli bambini. Sebbene anche gli uomini possano entrare, loro non dovrebbero restarci dentro.

Si ritiene, che la figura di Bibi-Seshanba venisse associata alla tessitura di cotone e fosse la protettrice delle famiglie felici, nonché dei tessitori e sarti.

Le fonti storiche parlano di una donna di nome Valiy Kamila, la zia di Hazrat Bahauddin Naqshband, per lui divenuta una delle principali guide nel suo avvicinamento al divno. Valiy Kamila chiamava i credenti a riferirsi alla misericordia dell’Onnipotente, recitare il Corano e dedicare ogni martedì all’aiutare i malati, risolvere i loro problemi. Pertanto, ella ricevette il nome “Bibi-Seshanba” e questa tradizione tuttora si tramanda di generazione in generazione.

La vera tomba di Valiy Kamila si trova accanto alle sue sorelle – Bibi Orifa e Bibi Musallam nel villaggio di Kasri Orifon a Bukhara. Il luogo sacro di Kurgan-Tyube è uno dei santuari dove, secondo la leggenda popolare, camminò Valiy Kamila. Tali luoghi santi – ziyoratgoh possono essere trovati in altre regioni dell’Asia centrale, dal nome di Bibi Seshanba.Una volta qui ci fu una piccola tomba, che veniva chiamata dal popolo “beshik” – “culla”. Non si sa nulla di chi vi sia stato sepolto. Però tuttora questo luogo viene considerato sacro, che aiuta le donne nella loro vita familiare, risolve i loro problemi. In particolare, dona i figli a coloro, chi non li ha ancora e riesce a curare diverse ferite e malattie. La visita al santuario prevede gli obbligatori riti di venerazione della santa, le donazioni ad ella dedicate, la glorificazione del nome di Allah e la continua ripetizione delle proprie richieste riferite a Bibi-Seshanba. Naturalmente, tutto ciò che esegue e pronuncia il pellegrino debba provenire dal sincero e benevolo cuore, dalle mani puliti e pensieri puri.

Il rito dedicato a Bibi-seshanba di solito viene eseguito qualche giorno prima del matrimonio della figlia, a fine di assicurare il benessere della sua futura famiglia. E nel caso venisse fatto nella Valle di Fergana si differirebbe per alcune peculiarità etnolocali a seconda della provincia.

Nel passato una donna di Andijan intesa di effettuare tale rito avrebbe dovuto passare per sette diverse case con il viso coperto di un fazzoletto bianco, e senza varcare la soglia raccogliere da ogni casa una ciotola di farina. Secondo le ricerche portate dagli studiosi si faceva così per serbare l’incognito della sposa. Il motivo principale, per cui le donne non dovevano valicare la soglia, era la particolare importanza, che i popoli orientali attribuivano a questo elemento della casa, che da secoli consideravano il confine tra il “mondo” interno e quello esterno.

Farina, sale e latte simboleggiavano o anzi erano gli alimenti principali per tutta la famiglia. Quindi era particolarmente importante “esportare” questi prodotti stando proprio sulla soglia di casa, al fine di non disperdere la ricchezza della famiglia.

A differenza degli abitanti di Andijan quelli della regione di Fergana durante i preparativi al matrimonio non chiedevano la farina ai vicini, ma la mettevano nei piatti in quattro angoli della casa e la sera accendevano le candele per purificare la propria abitazione.

Il santuario è altrettanto noto per le sue acque curative.

Vicino al mausoleo nascono diverse sorgenti d’acqua, le quali il popolo chiama in seguenti modi: zhannat-buloĸ – sorgente del paradiso; sumalak-buloĸ – sorgente di sumalaĸ (sumalak è una pietanza tradizionale fatta di germogli di grano, che preparano le donne per il Navruz, a fine di ripristinare le forze dopo il periodo invernale); qiz-buloq – sorgente femminile o delle donne; ko’z-buloq – sorgente dell’occhio ovvero dal malocchio e sho’r-buloq – sorgente salata.

L’acqua di queste sorgenti contiene vari minerali utili per il corpo umano, macro e microelementi che aiutano a guarire le malattie di occhi e orecchi. Gli storici fanno notare che i khan di Kokand erano ben consapevoli delle proprietà di queste sorgenti e spesso usufruivano della loro acqua, celebrando le feste di Navruz vicino al mazar o semplicemente riposandovi accanto.

Dopo l’indipendenza, il governo ha deciso di pulire e bonificare l’area del santuario e costruire per i pellegrini un nuovo mausoleo in stile tradizionale.

Intorno al mausoleo in disposizione dei pellegrini vi sono varie strutture ricreative.

All’ombra di fitte fronde di alberi, sorge un elegante gazebo in legno intagliato, dove si radunano le donne di tutte le età. E quelle più anziane raccontano alle giovani ragazze delle leggende o le danno dei consigli su come si può risolvere i problemi non tipici di vita famigliare, a scopo di conservare sia la famiglia sia il reciproco rispetto tra gli sposi. La loro voce piena di confidenza, l’ambiente stesso e la possibilità di conversare liberamente su vari argomenti, porta via dalla quotidianità, permette di calmare mente e corpo.

Nel frattempo altri giovani preparano dei piatti nazionali. Proprio a questo fine sono stati costruiti gli speciali locali con tutto il necessario.

Il rito femminile di Bibi-seshanba serve innanzitutto per risolvere i problemi di famiglia, pertanto è estremamente importante nella vita delle donne uzbeke.

È una delle forme di comunicazione tra le donne, che consente di ottenere una certa soddisfazione spirituale, discutendo in modo positivo i problemi quotidiani e trovare le loro soluzioni.

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