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Nell’animata parte nord-orientale di Bukhara, non lontano dal Lyab-i Hauz e nel cuore del vecchio quartiere Mehtar Anbar, si trova un edifìcio molto originale e suggestivo, noto come Chor Minor, anche se forse sarebbe più corretto parlare di complesso di Khalifa Niyaz-kuli о Char Minar (quattro minareti).
Questo monumento sorge in una piccola piazza con accanto un hauz. Oggi però si conserva solo una parte del complesso originario, costruito per volontà di Niyaz-kuli at-Turkmani, noto anche come califfo Hadrat-i Ishan, che a cavallo fra i secc. XVII-XIX, durante il regno di Emir Haidar, fu uno fra i più insigni studiosi e maestri sufi della confraternita Naqshbandiya-Mujaddidiya di Bukhara.
Il complesso Chor Minor, costruito in mattoni cotti, originariamente si estendeva da est ad ovest per una superfìcie totale di 1692 m2.
L’elemento centrale era il cortile, circondato da un piano di 53 hujra coperte da cupole, i cui ingressi erano decorati da nicchie ad arco. Al centro della facciata settentrionale c’è un darvazakhana, all’angolo sud-est si trova una vasca (hauz), mentre verso sud-ovest un khanaka.
Il khanaka era un grande edifìcio in mattoni (576 m2) sostenuto da una suffah in pietra (alta 70 cm) e circondato su due lati da un ayvan. In una sala quadrata (14 x 14 m), il soffitto, piatto, era sorretto da travi di legno poggianti su nove colonne, anch’esse in legno, su basamenti di marmo. Nel khanaka, oltre alle riunioni dei membri dell’ordine, si tenevano sia le preghiere quotidiane sia quelle del venerdì.
Il darvazakhana (12,8 x 8,4 m.) si è conservato sino ad oggi, mentre successivamente venne ricostruita una parte delle hujra adiacenti. All’intemo dell’edificio, a destra dell’ingresso, sulle pareti, si può ancora leggere dei versi in persiano che menzionano l’anno della costruzione, il 1807. Ciononostante, non tutti gli studiosi accettano questa datazione, poiché alcune fonti storiche testimoniano che la madrasa esisteva già alla fine del XVII secolo. È pertanto possibile che l’anno indicato nei versi sia legato a qualche avvenimento importante per la storia del complesso.
Il darvazakhana del Chor Minor, che fu costruito come un insieme architettonico articolato, ha la forma di un cubo ed è provvisto di un ingresso frontale. Il cubo è sormontato da una cupola con quattro alte torri angolari che hanno in cima altre cupolette in maiolica blu. È da sottolineare come l’architetto, nella costruzione di torri di questo tipo, abbia mostrato un altissimo livello di maestria. Esse, pur somigliando esternamente a dei minareti, in effetti tali non sono. I corpi di queste torri, che si vanno gradualmente assottigliando verso l’alto, sono realizzati in mattoni lucidati ed ogni “minareto” ha una propria decorazione.
Negli anni ’60 una delle torri, che nel corso del tempo era crollata, venne ricostruita.
Al piano terra del Chor Minor si trova un vestibolo esagonale, aperto su quattro lati, ai cui angoli vi sono le scale che portano al piano superiore, ove era collocata la biblioteca (kitabkhana), di forma quadrata. Suscitano un certo interesse le colonne decorative in pietra, con i resti di alcune iscrizioni, che si trovano all’interno ed all’esterno del piano terra e i pannelli di marmo nella kitabkhana del piano superiore.
Se ora al darvazakhana si accede dall’ex cortile della madrasa, in passato nella madrasa si entrava dal lato opposto, ove passava una stretta stradina di quartiere.
Nel cortile del Chor Minor fu costruito un hauz rivestito di massicci blocchi di pietra che venne riempito di terra nel 1925 e poi ripristinato negli anni ’90 del secolo scorso: in tal modo è stato creato un minuscolo, gradevole microclima cui contribuisce anche il piccolo giardino adiacente.
Il Chor Minor, essendo una struttura insolita e originale, con una forma assolutamente senza precedenti a Bukhara, spicca con estrema evidenza tra i bassi edifìci tipici del quartiere circostante.
1. Dato che il Chor Minor si trova nell’area di una mahalla ove non è possibile accedere a piedi, avvisare il gruppo che sarà necessaria, per raggiungerlo, una breve passeggiata; 2. Lungo il percorso di avvicinamento è possibile parlare delle caratteristiche delle costruzioni urbane nel centro storico di Bukhara; 3. Рег una prima presentazione del monumento, va scelto un punto dal quale siano visibili tutte e quattro le sue torri; 4. È opportuno disporre di qualche immagine con la pianta originale del complesso, utile per fornire ai turisti le relative informazioni storiche; 5. Dopo essere entrati nel chartak (vestibolo), è possibile proporre ai turisti la possibilità di salire al piano superiore, sempre tuttavia nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza; 6. La spiegazione della guida dovrà durare circa 15 minuti; 7. Lasciare ai turisti almeno 15 minuti per visite autonome e fotografie.
Compilato da: Abdunabieva D.A. – Capo specialista del dipartimento per la coordinazione degli studi educativi e metodologici dell’Istituto dello sviluppo del turismo.
Tradotto da: Raymanov A.
Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo