Mausoleo Chashma Ayub

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Nell’area del parco cittadino, non lontano dal mausoleo dei Samanidi, si trova il mazar Chashma-Ayub. Mazar letteralmente significa “luogo di culto о di venerazione”, mentre il nome del monumento indica il pozzo (chashma, sorgente) che, secondo la leggenda, apparve nel luogo in cui il profeta Ayub (corrispondente al biblico Giobbe) colpì il suolo con il suo bastone.
Nell’Islam i profeti sono superiori agli angeli poiché sono i messaggeri di Allah a cui è stato affidato il compito di predicare agli uomini la nuova religione e fargliene ricordare. La religione islamica riconosce come profeti principali, in ordine cronologico: Adamo, Noè (Nuh), Abramo (Ibrahim), Gesù (Isa) e Maometto (il “sigillo dei profeti”). I profeti secondari sono: Davide (Daud), Giacobbe (Yakub). Giuseppe (Yusuf) e Giobbe (Ayub). I profeti hanno il dono di compiere miracoli e, secondo la religione, soltanto loro vanno considerati santi.

Tuttavia nel XII secolo, nell’IsIam si formò una sorta di culto di santi di entrambi i sessi, detti “Vali”. Non tutti i credenti avevano il diritto di compiere l’hajj (pellegrinaggio) nelle città sante di Mecca e Medina ed il Corano stesso contiene un’esplicita osservazione al riguardo: “solo se sia (il credente) in grado di eseguirlo.” (s.5, a.97). Pertanto divennero luoghi di culto (e pellegrinaggio) i santuari locali. Si diffuse così, ad esempio, la venerazione di quei luoghi in cui vi era, ad esempio, l’impronta di un piede о di una mano lasciata presumibilmente da un profeta (kadam-joy), oppure la presunta tomba di qualche persona proclamata santa (mash’ad). Come è naturale, a tali luoghi furono associate innumerevoli leggende.

Poiché in passato gli abitanti di Bukhara hanno sempre sofferto per la scarsità d’acqua potabile, l’antico pozzo del mausoleo Chashma-Ayub, donato alla città dal profetta Giobbe, veniva considerato sacro.

Il mazar Chashma-Ayub, che risale al XII secolo, è un complesso dalla struttura insolita, che comprende un articolato edificio rettangolare composto da 4 stanze disposte lungo un asse ovest-est. Tutti gli spazi interni sono coronati da cupole di forme diverse poiché erette sopra ambienti di diverse dimensioni, forme e periodi.
Nel XIV secolo alla parte più antica (occidentale) si aggiungono due nuovi locali. Sopra l’ingresso era collocata una lapide che attribuiva la costruzione dell’edificio a Tamerlano. Nella seconda metà del XVI secolo venne poi aggiunta una quarta ed ultima sala in forma di basso portale con due semitorri affiancate. Tutte e quattro le stanze hanno cupole di forma diversa. L’ultima stanza funge da gurkhana (cripta) con un sagana (tomba, di ignoto del XII secolo), chiaramente visibile attraverso un’apertura rettangolare dalla stanza precedente, quella nella quale si trova il famoso pozzo con l’acqua “santa”.
Le cupolette conferiscono un’intimità particolare ai piccoli spazi interni in penombra dell’edificio e ciò doveva favorire l’esperienza contemplativa di coloro che lo visitavano per compiervi il tradizionale ziyorat (pellegrinaggio).
Tuttavia la caratteristica più particolare del mausoleo dovrebbe essere la cupola a forma di tenda conica, tipica dell’architettura del Khorezm (Corasmia) del XII-XIV secolo e perfettamente visibile anche da lontano. Si pensa che sia stata costruita da maestri corasmiani presi in ostaggio da Amir Temur.
Oggi lo Chashma-Ayub ospita un museo dedicato alla storia del sistema di rifornimento idrico di Bukhara.
Qui si possono osservare varie carte topografiche che mostrano la posizione dei bagni pubblici e degli hauz (vasche) che si trovavano nei mahalla (quartieri) della città antica e gli utensili usati dai mashkob (acquaioli).
INDICAZIONI DI METODO:
1. Poiché il monumento si trova in una piazza, è necessario scegliere il punto più adatto ad una prima presentazione della struttura;
2. Tenere nel dovuto conto le condizioni meteorologiche;
3. Il quadro generale dell’architettura del monumento e delle leggende ad esso collegate andrà fornito ai turisti all’esterno della struttura;
4. Avvisare in anticipo i turisti che, qualora all’interno altri visitatori recitino delle preghiere, sarà necessario comportarsi con il rispetto dovuto a tali manifestazioni religiose;
5. Per ovvie ragioni di natura igienica, raccomandare ai turisti di non bere e neppure assaggiare l’acqua “santa” del pozzo che, per prudenza, sarà da considerare come non potabile;
6. La spiegazione della guida deve durare circa 40 minuti;
7. Lasciare ai turisti almeno 15 minuti per visite individuali e fotografie.
Compilato da: Abdunabieva D.A. – Capo specialista del dipartimento per la coordinazione degli studi educativi e metodologici dell’Istituto dello sviluppo del turismo.
Tradotto da: Raymanov A.
Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo
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