Porte d’ingresso nella Ichan-Kala a Khiva

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Nell’Oriente hanno da sempre prestato grande attenzione alle porte d’ingresso nelle città poiché la loro imponenza doveva trasmettere la loro grandezza e la dignità.
Con l’andar dei secoli le porte di Khiva persero la loro funzione diffensiva e si trasformarono in un elemento dell’urbanizzazione.

Vi sono le quattro porte d’ingresso nell’Ichan-kala rivolte ai punti cardinali del mondo.  Proprio ad esse una volta nel passato arrivarono tutte le strade principali.

L’Ota-darvaza è la porta Ovest. Anche se la porta originaria non si è conservata, nel 1970 è stato possibile recuperarla in base alle foto documentarie del XIX s..

L’Ota-darvaza è considerata la porta principale d’ingresso nella città interna, ciò è sottolineato dal nome stesso di essa. Si suppone che nel passato ci fossero 13 file commerciali e un mercato coperto “chorsu” situati nello spazio interno della porta, ma che fossero andati distrutti negli anni 20 del XX s.. Nel 1975 durante i lavori di restauro hanno restituito l’aspetto originario alla porta.
I battenti della porta Ota-darvaza sono ricoperti dagli intagli vegetali molto fini, detti “islimi”, e dall’ornamento geometrico. Al centro di ogni battente vi è un equilatero quadrangolo dalle  proporzioni e dimensioni  uguali con dentro i cerchi che contengono le immagini delle stelle ottaedriche.

Dentro il cerchio del battente destro si legge in arabo la sura del Corano “Ikhlas”, mentre su quello sinistro – la sura “Kalimai shakhadat” con le parole “La illakha illallakhu Mukhammadur Rasulullakh” che viene tradotto come “non c’è altro Dio oltre Allakh e Maometto è il suo Profeta”. In realtà i battenti di questa porta per la prima volta furono instaurati all’ingresso nella residenza estiva di Mukhammad Amin-khan, costruita nel 1850-1851 nel villaggio Angarik.

All’interno della porta vi sono quattro locali dove nel passato si sistemarono la dogana e sarrafkhana (locali per il cambio di valuta). L’ingresso è lungo 10 metri ed è largo 4 metri.

Di fronte alla porta Ota-darvaza si trova l’hotel “Malika Khiva”. Lo spazio in mezzo alle due strutture è noto come “La piazza dell’ospitalità”.

Nella parte meridionale delle mura dell’Ichan-kala si trova la Tosh-darvaza – “la porta in pietra”, costruita presumibilmente negli anni 30-40 del XIX s. su ordine di Allakuli-khan. La porta è una solida struttura con sei camere nel suo spazio interno.

L’ingresso principale nell’Ichan-kala è caratterizzato dalle massicce torri in mattoni con all’interno le piccole stanze a due livelli. Le torri sono messe in comunicazione tramite piccoli passaggi laterali costruiti all’interno della darvaza. All’interno dei piloni esterni sono installate le scale a chiocciola che accompagnano al tetto.

I locali laterali più piccoli (fatti costruire per la dogana e la guardia del commercio) sono messi in comunicazione da due scomparti a cupola con l’aiuto di aperture ad arco. L’altezza della porta è di 10 m, mentre il vano dell’arco della carreggiata è largo 4.83 m. La facciata e l’interno della porta Tosh-darvaza non sono decorati, ma rivestiti in mattoni cotti ed impressionano con la semplicità e la grandiosita delle loro forme.

Alla fine della strada che attraversa l’Ichan-kala dal sud al nord, simmetricamente alla porta Tosh-darvaza si trova la porta Bakhcha-darvaza.

La carreggiata è coperta dalle due cupole a sfera conica. Ai lati del passaggio si trovano i locali a forma quadrata coperti da cupole, destinati all’uso della guardia e della dogana. Le torri incorporate nella facciata fiancheggiano un ampio passaggio rettangolare. Il diametro delle torri è di 4,2 m, mentre l’altezza è di 13,5 m. In alto delle porte, in mezzo alle torri, scorrono le arcatelle “revak”.

Le porte son alte 8.5 m, il vano della carreggiata è di 4.3 m. La facciata sud rivolta all’Ichan-kala è più piccola e non dispone di revak. A differenza della Tosh-darvaza, le scale che accompagnano su, son collocate esternamente e sistemate ai lati delle torri meridionali nello spessore delle mura dell’Ichan-kala. La porta Bakhcha-darvaza è stata costruita nel XIX s.

È molto più interessante la porta Palvan-darvaza che svolse la funzione sia dell’ingresso orientale dell’Ichan-kala che di una galleria commerciale.

Il suo nome la porta deve ad un poeta locale e l’uomo forte, Palvan Makhmud il quale col passar del tempo era diventato il protettore spirituale della città. “Palvan” vuol dire “uomo forte”.

La porta ha la forma di in portale ad arco dietro il quale si estende la “dash kucha” (tosh kucha) – la strada in pietra. Questa galleria è coperta da sei cupole. La struttura attuale rappresenta il risultato di più fasi di edilizia quando avvennero più volte i cambi delle idee architettoniche e del suo uso futuro. Secondo le leggende locali, nel XVII-XVIII ss. qui si trovava un’altra porta, molto più antica con all’interno la prigione dei khan. Le celle si trovavano lungo i lati del passaggio principale. All’uscita dall’Ichan-kala a destra dalla porta Palvan-darvaza fino al 1873 si trovò il mercato di schiavi, nello stesso luogo venivano rese pubbliche le leggi dei khan e venivano giustiziati i delinquenti. In relazione a ciò la porta Palvan-darvaza tra il popolo ebbe il nome di “Kul-darvaza” – “La porta di schiavi”, “Pashshab-darvaza” – “La porta delle esecuzioni”.

All’inizio del XIX s. sotto il khan Iltuzar la porta orientale dell’Ichan-kala fu ricostruita e la galleria fu estesa con l’aggiunta delle cupole le cui nicchie laterali furono utilizzate come spazi per il commercio. Nel 1835 durante i progetti edilizi di Allakuli-khan l’ingresso occidentale (dalla parte dell’Ichan-kala) subì la ricostruzione; fu probabilmente allora che fecero sostituire una parte delle botteghe con i piccoli bagni più che opportuni all’ingresso nella città.

All’incrocio con le mura fortificate si trova la porta ad arco con le feritoie e le torri laterali. Sopra l’ingresso fino ad oggi si vede una lastra in marmo con una scritta storica: “Shakhri Khiva” (la città di Khiva) e la data della costruzione, il 1221 dell’hegira, quindi il 1806. E la parte più antica dell’edificio ed è in comunicazione con i bagni di Anusha-khan. La costruzione della porta fu fatta finire da Allakuli-khan nel 1835.

Il medesimo nome, la porta di Palvan-darvaza, porta una struttura commerciale, cioè il centro commerciale di Khiva formatosi vicino alle porte orientali.

Attualmente la strada che porta alla stazione ferroviaria è stata messa in ordine. Vicino alla stazione a disposizione di turisti si trovano due alberghi “Lokomotiv Khiva”.

INDICAZIONI DI METODO:

1. Iniziare la presentazione del centro storico l’Ichan-kala con le porte d’ingresso.
2. Dare le informzioni riguardo l’edificazione delle mura fortificate e delle porte stando di fronte all’Ota-darvaza.
3. Dopo la presentazione esterna della porta accompagnare i turisti nella parte interna.
4. Dopo aver presentato i monumenti storici dell’Ichan-kala, accompagnare i turisti alle tre porte laterali.
5. Dare breve caratteristica all’edificazione di ogni porta.
6. Durante la visita guidata il lavoro della guida non deve superare i 10 minuti di tempo (in ogni monumento).
7. Per la visita autonoma e le foto rilasciare ai turisti non meno di 10 minuti di tempo.

L’autore del testo: Akramova R. – la guida della prima categoria

Il traduttore del testo: Sattarova T. I. – la guida della prima categoria.

Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo

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