Riserva naturale in Karakalpakistan

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Sul territorio delle località Beruni e Amudarya della Repubblica di Karakalpakstan, è stata costituita la Riserva della biosfera nazionale dell’Amudarya inferiore.

La riserva della biosfera nazionale dell’Amudarya inferiore si trova sulla riva destra dell’Amu Darya e ai piedi della cresta Sultanuizdag. La sua superficie totale è di 68717,8 ettari, di cui 11 568,3 ettari sono un’area protetta con un rigido regime di protezione. Tutte le aree hanno differenti funzioni. La distribuzione degli spazi prevede la presenza di un nucleo, di un’area di separazione e di un’area esterna di passaggio: il limite esterno è sempre flessibile. Riserva della biosfera è una qualifica internazionale assegnata dall’UNESCO per la conservazione e la protezione dell’ambiente all’interno del Programma sull’Uomo e la biosfera – MAB (Man and Biosphere).

La riserva nazionale di Badai-Tugai divenne il nucleo della riserva; è stata creata nella località di Beruni nel 1971. Il suo obiettivo era chiaramente definito: la conservazione dei boschetti di tugai nel corso inferiore dell’Amu Darya e la protezione della sottospecie del cervo rosso, preziosa e fortemente ridotta, il cervo hangul di Bukhara (“fiore reale”) noto anche come cervo della Battriana, incluso nella Lista rossa dell’IUCN e dell’Uzbekistan. Un altro dei principali oggetti protetti è il fagiano Khiva. Nel 1976 qui sono stati importati 3 esemplari di cervo di Bukhara (Cervus bactrianus) dalla riserva tagica di Ramit. Attualmente circa 1000 cervi di Bukhara vivono qui e sull’adiacente massiccio di Tallyk. Prima dell’istituzione della riserva a Badai-tugai, così come delle foreste di Tallyk e Sarytau, le terre appartenevano alla silvicoltura. Nell’area del Badai-Tugai, la larghezza del letto dell’Amu Darya va da uno e mezzo a tre chilometri. I terreni adiacenti ai territori dei tugai sono da un po’ di tempo utilizzati per agricoltura irrigua e allevamento zootecnico. Le aree protette venivano sempre più occupate. Nel 2011, la riserva di Badai-Tugai è entrata a far parte della Riserva della biosfera nazionale dell’Amudarya inferior, NABR. La riserva della biosfera è stata creata con l’obiettivo di preservare, ripristinare paesaggi, specie di flora e fauna delle foreste di tugai, comprese quelle rare e in via di estinzione, altri oggetti naturali e complessi caratteristici del territorio della riserva della biosfera, e migliorare la situazione ecologica, garantendo un uso sostenibile delle risorse naturali e sociali benessere della popolazione, studio dei processi naturali, assistenza nello sviluppo dell’educazione ambientale, formazione, istruzione, educazione.

Le riserve della biosfera sono aree di ecosistemi terrestri, costieri e marini in cui, attraverso un’appropriata gestione del territorio, si associa la conservazione dell’ecosistema e la sua biodiversità con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali a beneficio delle comunità locali: ciò comprende attività di ricerca, controllo, educazione e formazione. Tutte queste attività realizzano l’Agenda 21, la Convenzione sulla Diversità Biologica ed altri accordi internazionali. Ad oggi sono state individuate 419 specie vegetali nel territorio della riserva. La turanga è la pianta dominante della riserva. E’ il pioppo dell’Eufrate (Populus euphratica), noto anche come pioppo del deserto, è una specie di pioppo della famiglia Salicaceae. La durata della vita di diversi tipi di turanga è di 50-70 anni. I boschetti di turanga fanno un’ottima impressione. I boschetti di tugai si trovano lungo l’Amu Darya, dall’impresa forestale Beruni (leskhoz) – sezioni di Saratau a Badai-Tugai – 60 km, quindi a Nazarkhan-Tugai con una lunghezza totale di oltre 120 km. La parte settentrionale proviene dalle imprese forestali Nukus e Kipchak. Sul lato destro della riserva della biosfera si trova la cresta del Karatau, più lontano – le infinite distese di Kyzylkum.Assieme a salici, tamerici e gelsi, forma i fitti boschetti noti come tugai, gli ecosistemi propri delle pianure alluvionali che si sviluppano lungo le vallate fluviali in regioni aride e semi-aride.

L’albero è interessante, non è un caso che ad esso siano state dedicate poesie, racconti e persino storie. Anche con tempo calmo, per motivo che conosce solo lui scuote i suoi rami da un lato all’altro in un modo noto, come se chiamasse il vento. Anche nella giornata più calda, questo albero ha una meravigliosa ombra fresca. Questi alberi non formano piantagioni ad alta densità, ma crescono a una certa distanza l’uno dall’altro. I tronchi stranamente contorti sono spesso cavernosi, ospitano cince, giandaie e persino upupe. E sulle cime della chiama, come al secondo piano, si posano le aquile reali e le aquile di mare coda bianca. La bellissima farfalla sfingidi si stabilisce solo nei boschetti di turanga. Il pioppo turanga è insolito in quanto ha foglie di forme diverse. Se raccogliere i ramoscelli dalla parte inferiore e superiore della chioma, puo’ venire l’impressione che provengano da alberi diversi. Pertanto, la turanga è chiamata variegata o pioppo variegato. Il pioppo turanga essendo albero raro è incluso nella Lista rossa IUCN dell’Uzbekistan.

Lo scrittore B. Bektepov ha scritto un racconto “Le lacrime di Turanga”. La protagonista del racconto, una ragazza di nome Turanga, aveva difficolta’ a scegliere tra i due cavalieri Temir e Karagial. Karagial ha vinto la gara tra i giovani e ha sposato Turanga, ma nel cuore della ragazza era Temir. “Quello era il tempo in cui le persone vivevano in armonia tra loro e con il mondo intero. Quello era il tempo in cui nessuno sapeva cosa fossero invidia e meschinità, inganno e crudeltà. Quello era il momento in cui il Dio del Male dalle mille facce non era ancora nato. Nel villaggio ricco e generoso viveva Nurali con la sua moglie Kuralai e avevano una figlia di nome Turanga.  Né il cielo senza fondo, né la steppa fiorita potevano essere paragonati alla bellezza di Turanga … “- così l’autore descrive la bellezza della ragazza. Solo il diavolo non si sbaglia, ma è nella natura umana commettere errori. Turanga, essendosi sposata, non ha apprezzato tutti i meriti di Karagial, ha dato il suo cuore a Temir, e poi si è verificata una tragedia, a seguito della quale sono morti tutti e tre i giovani. “…Da un’altezza irraggiungibile le stelle guardavano tristemente il terreno sottostante liberamente disteso, avvolto nell’oscurità della notte. A volte alcuni di loro cadevano come lacrime, come se il cielo stesso piangesse coloro che erano lì, molto, molto in basso. E, come il riflesso di queste stelle, sulle foglie degli alberi di turanga che crescono qua e là nelle distese infinite, si sono accese miriadi di gocce trasparenti, chiamate dalle persone le lacrime di Turanga, – con queste parole l’autore conclude il suo racconto “Le lacrime di Turanga”.

La parte centrale delle vallate fluviale sono particolarmente ricchi dei salici di Wilhelms e dei salici di Amu Darya. Fitti boschetti di pioppo turanga, pioppo ariano e giugiola Elaeagnus turcomanica, oltre a radi gruppi di tamerici. Nella parte settentrionale della riserva sono presenti specie tipiche degli habitat detritici sabbiosi e desertici: saxaul (Haloxylon della famiglia Amaranthaceae), salicornia, ferula, cardo, assenzio. Secondo gli esperti, nel territorio della riserva si trovano 94 specie di uccelli, sia nidificanti che stanziali, oltre che svernanti e migratori. La riserva si distingue anche per il fatto che qui vivono due specie di anfibi, 17 – rettili, 123 – uccelli, 27 – mammiferi. È un bel posto da esplorare per i turisti. Nel bioma delle tugai sono state registrate 246 specie di uccelli. Le specie dominanti sono il fagiano di Khiva, il gufo del deserto e altri. Il fagiano è il miglior corridore tra tutti i galliformi. L’uccello trascorre tutta la vita a terra e solo in caso di emergenza, con minaccia di attacco, il fagiano vola. Quando l’uccello corre, assume una posa caratteristica: inclina la testa e il collo in avanti, alza la coda. Il fagiano per natura ha tanta paura e cerca di rimanere nelle boschetti fitti tutto il tempo.

E.Kurtveliev. Faggiano. la Riserva della biosfera nazionale dell’Amudarya inferiore.

Esternamente, il fagiano maschio è facilmente riconoscibile per il suo piumaggio luminoso e la coda lunga. È tinto in modo squisito e bello: ha il collo verde scuro iridescente, il petto e la schiena sono rossi con una lucentezza dorata, l’addome marrone. La coda può raggiungere una lunghezza di 60 cm ed è di colore marrone arancio con riflessi ramati e le strisce nere. La femmina ha un piumaggio grigio-terra uniforme con riflessi brunastri e rosati e macchie su tutto il corpo. Le femmine hanno la coda corta. Il clima nella riserva della biosfera è decisamente continentale. L’inverno è moderatamente freddo con poca neve. La temperatura dell’aria è molto variabile, instabile e soggetta a fluttuazioni significative, spesso molto brusche durante tutto l’anno.

Oggi è molto attuale la questione della conservazione e dell’uso programmato dei monumenti storici e culturali situati sul territorio della riserva. Poiché la maggior parte del territorio del Karakalpakstan è occupato da siti archeologici, e alcuni di essi sono vicini alla riserva. Sul territorio della riserva sono stati identificati numerosi monumenti del patrimonio culturale,  che contengono l’informazione scientificamente preziosa sulla storia, l’etnografia, l’urbanistica, le fortificazioni e la cultura materiale non solo del Karakalpakstan, ma anche dell’Asia centrale. Attualmente il personale della riserva della biosfera si trova di fronte alla mancanza di informazioni scientificamente affidabili e presentate in modo sistematico sui monumenti della storia e della cultura, nonché sui metodi di conservazione.

In quest’area, la particolare importanza hanno i seguenti fenomeni:
• fenomeni di natura e di cultura del patrimonio (considerati in interrelazione , anzi, in integrità);
• i monumenti storici della cultura e dell’architettura compaiono nel sistema dei valori della biodiversità;
• si esprime chiaramente l’approccio territoriale alla conservazione del patrimonio storico e culturale.

La riserva, con i valori storici e culturali localizzati sul suo territorio, può essere classificato come Patrimonio Culturale dell’Umanità. Quasi tutti i monumenti situati nel territorio della riserva biologica sono classificati come unici per le loro caratteristiche culturali, architettoniche e storiche. Possono servire con grande successo per gli scopi educativi e turistici.

Sul territorio della riserva sono presenti i seguenti beni del patrimonio culturale di importanza nazionale:

• 5 monumenti di architettura e archeologia;

• 1 monumento storico e religioso.

Zone di riserva della biosfera.

La superficie dell’area protetta è di 11.568,3 ettari ed è una zona con un regime di protezione rigoroso. La zona è destinata alla completa conservazione di oggetti e complessi naturali, alla ricerca scientifica e al monitoraggio. I terreni dell’area protetta sono destinati alla riserva della biosfera per uso permanente. Sul territorio della zona protetta della riserva della biosfera, in conformità con la legislazione, viene stabilito il regime delle riserve statali. Nell’area protetta è vietata qualsiasi attività economica e di altra natura, ad eccezione della ricerca scientifica e del monitoraggio dell’ambiente naturale. Il soggiorno di persone che non sono dipendenti della riserva della biosfera è consentito solo con il permesso del direttore della riserva della biosfera o Glavleskhoz. L’area di separazione è di 6731,4 ettari ed è destinata alla conservazione, riproduzione e recupero di soggetti e complessi di natura. I terreni dell’area di separazione sono di proprietà o uso da altri utenti del suolo, proprietari terrieri e affittuari. Nell’area di separazione è consentita: la costruzione di uffici e locali residenziali secondo le modalità previste dalla legge per i dipendenti della riserva della biosfera, formazione e riqualificazione di specialisti; uso ricreativo, turismo ecologico; raccolta di piante medicinali e alimentari; studi di ricerca scientifica, istruzione e formazione di specialisti; consumo di acque minerali e risorse medicinali.

L’area esterna di passaggio è di 50418,1 ettari ed è destinata alla realizzazione di attività economiche e di altro tipo che non danneggino gli oggetti naturali e i complessi della riserva della biosfera. Nella zona di transizione sono consentiti vari tipi di attività produttive che non danneggiano gli oggetti e i complessi protetti. Nella zona di transizione sono presenti strutture agricole e di altra produzione, nonché siti sperimentali per lo sviluppo di tecnologie orientate all’ambiente. Tuttavia, oggi la riserva si trova ad affrontare una serie di gravi problemi che possono influinzare alla flora e fauna.

• La mancanza di irrigazione naturale provoca la scomparsa delle piante. Senza irrigazione possono morire non solo le piante, ma anche gli animali. Uno dei problemi principali è una piccola area per i cervi di Bukhara. Non c’è più posto per loro. Sono stati persino notati nei villaggi. Fortunatamente, finora non c’è nessun pericolo per loro. Le persone che vivono in questi luoghi li proteggono.
• La cementeria, situata nel distretto di Karauzyak è vicinissima alla riserva, ha un effetto dannoso sugli organi respiratori degli animali, oltre che sulle piante. Le scariche di polveri e aria gassosa sono i principali impatti ambientali nella produzione di cemento.

Il programma di gestione della riserva della biosfera sono un insieme di misure organizzative, ambientali, tecniche e di altro tipo per la protezione e l’uso di oggetti e complessi di natura, nonché la preparazione di una nomina nel MAB dell’UNESCO per l’inclusione del NABR nella Rete mondiale delle riserve della biosfera.

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