SAMANIDI

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IL MAUSOLEO DEI SAMANIDI
Il mausoleo venne fatto erigere dai sovrani della dinastia samanide i quali, alla fine del IX sec., stabilirono nella regione chiamata Mavera-un-nahr (“al del di là del fiume”) uno Stato indipendente dal califfato arabo con capitale Bukhara. L’opera è giustamente considerata la perla dell’architettura centroasiatica. Va inoltre sottolineato che, proprio a partire da quel periodo, la costruzione di edifìci religiosi -moschee, madrase e mausolei- comincia ad avere un ruolo significativo nel bilancio statale.

Sotto i Samanidi le dimensioni di Bukhara crebbero notevolmente: nell’arco di due secoli sorsero molti nuovi quartieri abitati da artigiani, numerosi caravanserragli ed il centro della città divenne un grande bazar. La capitale dello Stato fu inoltre circondata da una cinta di mura fortificate e nella sua parte settentrionale fu eretto il nuovo palazzo reale. Nello stesso periodo sorsero una delle prime madrase (Farjek) dell’Asia Centrale ed un minareto. Intanto, presso il palazzo reale, i Samanidi crearono una grande biblioteca ricca di manoscritti in cui, alla fine del X see. svolse le proprie ricerche Ibn Sina (Avicenna).

Si diffuse l’impiego del mattone cotto, prima a base d’argilla, poi di gesso. L’adozione del nuovo materiale portò allo sviluppo di varie tecniche costruttive e le facciate degli edifìci cominciarono a rivestirsi di elementi ornamentali in mattoni.

Contemporaneamente cominciò ad affermarsi un’importante tipologia di mausoleo, quello a cupola singola. Sulla base dell’architettura tradizionale a Bukhara vennero definite le strutture e le forme principali degli edifìci monumentali: un cubo coronato da una cupola appoggiata su 8 archi. Le forme architettoniche nascondono diversi significati simbolici: il cubo, comunemente percepito come il più stabile fra i solidi, simboleggia la Terra; la cupola è invece l’immagine della volta celeste e la loro interconnessione rispecchia il meccanismo dell’universo.
Così il mausoleo dei Samanidi codifica nella propria architettura un “linguaggio” comprensibile a tutto gli uomini del tempo perché associato alla loro visione del mondo, alle loro concezioni filosofiche e all’immagine che essi hanno di un edificio commemorativo. Non di meno l’armonia e la coesione delle forme di questo monumento colpiscono anche gli amanti dell’architettura moderna.
La struttura generale dell’edifìcio parte dalla pianta quadrata del mausoleo ed è estremamente semplice, combinando due volumi saldi ed equilibrati: un cubo coronato da un emisfero. Tutte le facciate sono altrettanto importanti e nessuna può essere considerata come quella principale, una circostanza che ribadisce la natura centrica della composizione e dà equilibrio e grandiosità all’insieme.
La fascia di muratura orizzontale al di sopra delle fondamenta delinea la base mentre la facciata è conclusa dalle arcate della parte superiore. Potenti colonne a tre quarti sostengono gli angoli dell’edifìcio ed ogni ingresso è sottolineato da archi a sesto acuto.
Sono chiaramente visibili gli elementi rotondi, che richiamano il culto del Sole e dei pianeti ma che qui si sono trasformati in semplici elementi ornamentali. Tutto, nel mausoleo dei Samanidi appare naturale ed armonioso. Le dimensioni del corpo cubico sono in proporzione fra il lato e le diagonali del quadrato e delle sue parti (lati esterni di m. 10,8, interni di m. 7,2).
La precisione della composizione architettonica si nota anche nel decoro interno dove, al di sopra delle pareti divise in due parti dagli assi delle aperture di ingresso, si trova l’ottagono delle trombe d’angolo che sostiene la cupola.
La galleria superiore esterna corrisponde perfettamente al livello dei pennacchi interni ed attraverso i loro archi traforati ed i numerosi fori delle grate i raggi solari penetrano in modo tale, che rimane illuminato anche nei giorni di cielo coperto.
Nel periodo sovietico le aperture presenti su 3 lati del mausoleo vennero chiuse con grate di ferro e successivamente con grate di legno. La quarta apertura fu invece trasformata nella porta di ingresso, sopra la quale si trova una trave di legno (cm 42×9) contenente il nome del nipote di Ismail, l’emiro Nasr, morto nel 943.
Per molto tempo si è creduto che questo fosse il mausoleo del re Ismail Samani. Tuttavia le notizie sull’esistenza nelle vicinanze di un mazar appartenente al padre di Ismail, Ahmed, l’indicazione della presenza in questo luogo della tomba di Ismail, il nome del nipote Nasr sopra l’ingresso e la scoperta, durante gli scavi archeologici, di diverse sepolture all’interno dell’edificio ci permettono di supporre che il mausoleo, costruito durante il regno di Ismail a cavallo fra il IX e il X secolo, fosse di carattere familiare. Gli elementi in rilievo costituiti dai mattoni accrescono l’effetto estetico-ornamentale grazie al gioco di luci ed ombre. Nessun altro monumento architettonico dell’epoca avrebbe potuto competere, nella maestria dell’uso del mattone cotto, con il mausoleo dei Samanidi che viene pertanto considerato un vero e proprio miracolo architettonico.
INDICAZIONI DI METODO:
1. Durante la visita, disporre il gruppo in modo tale che del monumento siano visibili contemporaneamente 2 pareti esterne.
2. Per non affollare l’interno del monumento, la maggior parte delle informazioni dovrà essere fornita all’esterno.
3. All’interno del monumento, abbassare il volume della voce per non interferire con altre guide eventualmente presenti.
4. La spiegazione della guida deve durare circa 20 minuti.
5. Ai turisti si lasciano almeno 15 minuti per visite autonome e fotografie.
Compilato da: Abdunabieva D.A. – Capo specialista del dipartimento per la coordinazione degli studi educativi e metodologici dell’Istituto dello sviluppo del turismo.
Tradotto da: Raymanov A.
Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo
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