SARVONTEPA E CHORDONATEPA

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Recentemente, dagli archeologi è stata completata con successo la prima fase degli scavi in Chordonatepa, Sarvontepa, Kushtepa e Yakkatepa, situate nel distretto di Jalakuduk che fa parte di Andijan. Va notato che già negli anni ’80 del secolo scorso nell’area cittadina sono stati condotti gli scavi archeologici dettagliati da parte dei ricercatori dell’Istituto di Archeologia dell’Accademia delle Scienze della Repubblica dell’Uzbekistan. Secondo i dati storici ricevuti durante questo lavoro, molti secoli fa, in questo luogo fiorirono le colonie di artigiani con numerose strutture commerciali e laboratori. Nei loro villaggi sorgevano gli edifici coperti con le cupole e gli alti minareti, che adornavano l’area circostante. Attraverso questa città situata sulla Grande Via della Seta, passarono le carovane dei mercanti cinesi dirette verso Samarcanda, Bukhara, Khiva e ancor oltre.

Viaggio in Uzbekistan
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E da tempo che i segreti dell’antica Andijan attirano l’attenzione degli archeologi uzbeki. Qui durante gli scavi effettuati pochi decenni fa, già nei primi strati culturali sono stati trovati i reperti molto rari.

Lo scopo iniziale degli scavi consisteva nello studiare i resti delle costruzioni situate sopra le vestige delle prime mura difensive della città vissute tre fasi di evoluzione. Nel corso di questi lavori sono stati trovati: i frammenti di ceramica coperta di smalto blu con ornamenti floreali intagliati, i frammenti delle pareti di una ciotola ed i vasi di terracotta di color chiaro.

Nei primi anni 2000 a Sarvontepa è stata svolta una serie di scavi, che hanno portato alla scoperta dei resti della cinta muraria, della piattaforma sottostante, di 38 frammenti di ceramica (29 prodotti al tornio, 9 modellate a mano). Peraltro tra le ceramiche coperte dell’ingobbio rosso ce n’era uno coperto di quello bianco.

Tra gli altri reperti si possono menzionare le ossa di animali e uccelli e altri закрытая фоoggetti interessanti, che risalgono al VI-IV secolo a.C.: monete, gioielli, pietre colorate, vario vasellame e giocattoli. Molti utensili di cucina erano di forma chiusa: ciotole, brocche, pentole e i khum.

Secondo gli studi effettuati nel 2007 la superficie di tutto il complesso si estende per a ettaro di estensione. Gli archeologi scendendo più in basso sono diventati sempre più convinti, che la intensiva attività umana a Sarvontepa era durata per abbastanza lungo periodo, a partire dall’epoca della cultura Eilatan fino all’inizio del Medioevo. Quasi tutta la parte del sito appartenente a questo periodo adesso rimane sotto i fittamente costruiti quartieri residenziali, da 2 a 5 metri di profondità. Dopo aver studiato i primi materiali, gli archeologi hanno concluso, che Sarvontepa si trovava al di fuori sia dell’ark medievale sia dello shakhristan e che questa parte della città fu popolata prima di tutte le altre. Dunque i confini e lo spessore degli strati culturali dei secc. VI-IV a.C. sembrano affermare che l’antico nucleo della città fosse situato qui.

Recentemente è stato stabilito il fatto, che il territorio della città moderna venne popolato più di 2500 anni fa. Indubbiamente Sarvontepa può essere considerata la coetanea di tali antichi centri di civiltà come Khiva, Samarcanda e Bukhara.

Sulle antiche colline stesesi lungo il fiume Karadarya si stanno svolgendo gli altri scavi. Le ceramiche trovate a Darvarzintepa, situata nel territorio del villaggio di Oyim, hanno permesso di stabilire quali popoli vissero qui, come migravano e con quali territori furono collegati.

Gli antenati degli abitanti di Andijan ebbero la cultura altamente sviluppata. Qui venivano prodotti i tessuti di seta e cotone, però uno dei principali prodotti dell’artigianato locale fu la ceramica. Oggigiorno gli artigiani contemporanei la producono basandosi sugli antichi pezzi di ceramica per mantenere quest’antica tradizione.

Tuttavia, l’occupazione principale degli abitanti locali era l’agricoltura a base di irrigazione artificiale. Il villaggio di Sarvontepa veniva fornito dell’acqua tramite un canale artificiale, che partiva da Andijansay, che corre a circa 2 chilometri di distanza, il che conferma l’ipotesi, che la popolazione conoscesse le techniche dell’irrigazione artificiale. La costruzione di questo canale senza dubbi risale alla metà del I millennio a.C. Ciò permette di presumere l’esistenza degli altri monumenti antichi per ora nascosti tra Sarvontepa e Andijan e di che testimoniano alcuni reperti archeologici.

A questo punto è possibile affermare che nel passato lo sviluppo territoriale di Andijan avvenne in due stadi. Nel periodo antico, le prime costruzioni cittadine nacquero a nord-ovest, sud-ovest e sud dell’ark medievale, cioè nell’area dove si sono conservati i siti archeologici: Sarvontepa, Chordona, Koshtepa e Kultepa. Mentre nel Medioevo, apparentemente all’inizio del XIII secolo, vennero eretti l’ark e lo shahristan finora conservatisi, di ciò parlano varie fonti storiche.

E dunque Andijan è uno degli antichi centri culturali dell’Asia centrale, in cui apparve la prima agricoltura, si formarono i primi esempi dell’architettura urbana. In quest’area sono stati scoperti i resti della prima città di Dalvarzin (IX-VII secolo a.C.), l’antica città di Eilaton (VI-III secolo a.C.), Kuva (IV-III secolo a.C.), Mingtepa (III secolo a.C.). Grazie alla sua posizione geopolitica, Andijan fu una specie di ponte che collegava Bactria, Sogd, Chach con la Cina (o il Turkestan orientale).

Durante gli scavi a Chordana, Yagatepa e Koshtepa, sono stati trovati i reperti appartenenti agli ultimi secoli a.C. e ai primi secoli della nostra era.

Questi reperti unici, trovati nel corso di una serie di scavi archeologici, sono stati trasferiti nei fondi del Museo regionale di storia di Andijan.
La maggior informazione sugli studi archeologici portati nella regione di Andijan si può trovare nel libro pubblicato da famosi scienziati Matbabaev B.Kh. e Mashrabova Z.Z.

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