COMPLESSO SULTAN UWAYS BOBO

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Sul pendio meridionale della catena montuosa di Sultanuizdag si trova il famoso complesso di culto di Sultan Uways Bobo.

Si trova a 110 km dalla capitale del Karakalpakstan. Questo è un luogo di venerazione per uno dei personaggi più famosi del mondo musulmano dello Yemen, contemporaneo del Profeta Maometto e che non gli ha mai incontrato nella sua vita. Ma Uways al-Qarni (Waisa al-Qarani), che è chiamato Sultan-bobo a Khorezm, era associato a lui a livello mistico-spirituale.

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Il mausoleo del Sultan Uways Bobo si trova sulle aride colline meridionali della catena montuosa che porta suo nome: Sultan (U)ways Dag. Il mausoleo è circondato da un grande cimitero (mazar). In alto, sul monte, c’è un luogo sacro dove, come dicono i vecchi, ci sono tracce dei piedi e delle ginocchia di Uways Bobo.

Dopo aver visitato il mausoleo, le persone di solito si recano nel luogo sacro, che si trova a 3 km dal mausoleo nella parte superiore dell’area montuosa. Il decoro architettonico esterno del mausoleo sembra modesto, senza molte decorazioni. Si ritiene che contenga la tomba di un santo sufi conosciuto localmente come Sultan Bobo o Sultan Ways. Tuttavia, nel mondo islamico, è conosciuto come Uways ibn Anīs al-Qarnī al-Murādī, che corrisponde alla traslitterazione araba. È noto da alcune fonti storiche che il suo nome completo era Sayiddin Uways ibn Amir al-Qarani, ed era un semplice pastore di cammelli. Era della tribù dei Banū Murād, della localita’ di Qaran nello Yemen. Si ritiene che fosse un contemporaneo del Profeta Maometto e in alcuni ambienti islamici fu uno dei fondatori del movimento islamico sufi. Le prime scritture islamiche affermavano che mentre viveva nello Yemen, Uwais al-Qarni accettò gli insegnamenti del Profeta e divenne un devoto musulmano. Aveva il desiderio di andare a Medina per incontrare il profeta Maometto, ma la sua madre, che era cieca, gli diede il permesso di tornare immediatamente non appena raggiunse la casa del Profeta. Dopo un viaggio di tre mesi, arrivò a Medina e scoprì che il profeta non era a casa. Fedele alla sua promessa, è tornato nello Yemen senza raggiungere il suo obiettivo. Nonostante il fatto che Uways non abbia mai incontrato realmente il Profeta Maometto nella sua vita, ha sentito che il Profeta si è spesso rivolto a lui e ha detto: “Sento il respiro del Misericordioso venire da me dallo Yemen”. Poco prima della sua morte nel 632, il Profeta ordinò a due dei suoi più stretti compagni: Omar (che in seguito divenne il secondo califfo) e Ali (il marito della figlia del Profeta, Fatima) di prendere il suo mantello e darlo a Uways nello Yemen. A causa dell’iniziazione spirituale di Uways al-Qarnī alla fede islamica, senza la partecipazione di alcun insegnamento fisico, è stato dichiarato santo e da allora è stato venerato dai credenti. La cosiddetta “connessione dell’Uways” è diventata una forma primitiva per comprendere e spiegare le esperienze spirituali in cui un discepolo riceve l’iniziazione, possibilmente da un imam o sceicco deceduto. Molte persone chiamano Sultan Uways l’ambasciatore del sufismo nell’Asia centrale, e quindi, la scuola del sufismo dell’Uways continua ad esistere oggi sotto la bandiera di Maktab Tarigat Oweyssi Shahmagsudi, o “la Scuola del sentiero dell’Uways”. Secondo alcune fonti, Uways morì nel 656/657. Non si può dire con certezza che il corpo di Uways al-Qarni sia stato effettivamente sepolto nelle montagne che ora portano il suo nome. La sepoltura non è stata studiata dai ricercatori. Le tombe associate a Uways al-Qarani potrebbero essere viste in tre luoghi: in Siria a Damasco e a Raqqa nello Yemen. Inoltre, una tomba simbolica si trova in Tagikistan a Khovaling. Nel 1988, nella citta’ siriana al- Raqqa presso la tomba di Uways è stato costruito un complesso di pellegrini, e alla cerimonia di apertura hanno partecipato i leader di Iran e Siria. Il 23 giugno 2014, la sua tomba è stata fatta saltare in aria dai combattenti dell’ISIS proprio perche’ dedicata a un personaggio caro allo Sciismo. Le leggende parlano di 7 luoghi di sepoltura del saggio e ognuno presumibilmente contiene il suo corpo. Molte leggende sono associate al nome Uwais al-Qarni. Secondo una delle leggende, il califfo gli ha donato dei vestiti, lui ha preso una pietra e ha cominciato a picchiare la testa, chiedendo che Allah gli desse almeno una parte delle anime dei peccatori. Secondo un’altra leggenda, quando il Profeta perse un dente, il saggio per il dolore fece saltare a se stesso tutti i 32 denti. Uwais al-Qarni è venerato in molti paesi e le voci popolari gli attribuiscono molte imprese e azioni miracolose. In alcuni paesi dell’Est Uwais al-Qarni è venerato come il santo patrono dei cammellieri. Secondo le fonti, Uways morì a Siffin in una località sull’Eufrate, sulla riva destra del fiume, vicino Raqqa,  nel 656/657. Secondo le fonti, Uways morì a Siffin in una località sull’Eufrate, sulla riva destra del fiume, vicino Raqqa,  nel 656/657.
All’ingresso del mausoleo c’è un grande serbatoio rettangolare, in cui l’acqua scorre attraverso sorgenti sotterranee. Un tempo, negli anni sovietici, la sorgente era molto simile a una grotta e consisteva in scogliere rocciose, dove i pesci si trovano ancora nelle rocce di scisto. La gente del posto e tutti i pellegrini considerano per loro un grande privilegio lavarsi nelle acque di questa sorgente. Le credenze popolari dicono che Sultan Uwais servì come pastore in questi luoghi, e nel punto dove lui mise suo piede, sgorgò una fonte sotterranea, che conferma la sua santità. L’edificio principale del mausoleo è costruito con mattoni cotti di colore giallo, il cortile interno è imbiancato. Il mausoleo stesso e la moschea situata di fronte ad esso sono decorati con le cupole ricoperte da piastrelle quadrate di ceramica non smaltata. Entrambi gli edifici si trovano all’interno di un piccolo patio. Il complesso è circondato su tutti i lati da un immenso cimitero con lapidi allineate in file intorno alle colline. I karakalpaki di solito chiamano semplici cimiteri “Auliyo”, ma a causa della presenza di un luogo sacro, questo luogo è chiamato il mazar. L’impronta dell’Uwais al Qarni. Nella parte alta del massiccio pedemontano sono presenti diversi piccoli incavi che, secondo l’ipotesi della popolazione locale, sono le impronte delle gambe e delle ginocchia del Sultan Bobo. Qui è organizzata un’area aperta per il parcheggio delle auto, inoltre, ci sono i bancarelli per i mercanti che vendono amuleti ed altri attributi di culto. Una stradina verso le rocce conduce ai piccoli santuari composti di alberi ricoperti di strisce dei tessuti annodati ai rami degli alberi. Cerimonie e tradizioni simili vengono eseguite dai credenti nella speranza di soddisfare vari desideri, chiedendo la guarigione di una persona malata o chiedendo un figlio per una donna sterile. Il complesso di culto Sultan Uways al-Qarnī comprende il mazar del Cinor-bobo. Di solito i pellegrini prima visitano questo mazar e poi si recano alla tomba dell’Uways al-Qarnī. Questa regola deriva dalla credenza che Cinor-bobo, secondo alcune fonti, fosse il suo masestro (“ustoz”), cioe’ il mentore dell’Uways al-Qarnī, secondo altri: lo era o il suo muezzin, o il suo sartarash – il barbiere del saggio. Sultan Bobo lo rispettava così tanto che avrebbe ordinato: “Lui deve essere in cima” (l’espressione degli informatori). Pertanto, il mazar Cinor-bobo si trova più in alto sul pendio e i pellegrini fanno prima uno ziarat (pellegrinaggio) ad esso. Alla sua base si trova il mausoleo del Sultan Uways al-Qarnī. Il saggio Chinor-bobo è probabilmente un nome fittizio, poiché la parola “cinor” che significa “platano” può essere solo un soprannome. Non ci sono dati biografici o fonti che confermino l’esistenza della personalità di Cinor-bobo in generale, e ancor di più come saggio. Gli scienziati, analizzando varie leggende in cui si trovano i nomi degli alberi: platano, giugiolo, biancospino (crataegus), olmo (l’olmo di Androsov), hanno notato che le persone spesso conferivano loro con uno speciale potere sacro. E la successiva cultura tradizionale musulmana è stata in grado di privare il culto degli alberi della sua indipendenza. Spesso, gli alberi sacri cominciarono ad essere venerati solo in relazione all’uno o all’altro nome dei santi e al suo sepolcro, mazar.
A volte si possono trovare rituali associati al culto degli alberi (ad esempio, “Chilla-tut”, è un gelso nel villaggio di Sara-Poyop vicino a Khanka, dov’è albero stesso è dotato di potere sacro ed è venerato dai riti magici in ogni modo possibile). Qui sono state conservate le antiche tradizioni di dare un aspetto umano ad alcuni tipi di vegetazione come se fossero gli oggetti di culto. Il platano è ampiamente conosciuto come l’oggetto di culto nei paesi dell’Est e del Mediterraneo.

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