COMPLESSO DI ABDI-DARUN

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Il complesso Abdi-Darun è un complesso commemorativo di culto sorto nell’area di un vecchio cimitero vicino alla tomba di un giurista arabo del IX s. Khodja Abdi oppure Abd-al Maseddin. La genealogia del giurista risale al califfo musulmano Osman. È  probabile che il mausoleo di Abd-al Maseddin , una struttura con la cupola a calotta alla base, fosse stato costruito nel XII s. che fu il periodo del regno di Sanjar, un sutano selgiukide.

La parte dove è situato il complesso Abdi-Darun, nel X s. costituiva l’area di cosidetta “città esterna” (“la città interna”, detta shakhristan fu situata nell’area della cittadella dell’Afrasiab).

Nel XIV s. la parte della città intorno al mausoleo Abdi-Darun divenne molto vivace per le due strade che ci passarono: una andava su per la valle del fiume Zeravshan, l’altra – verso il Sud, nella direzione di Kesh (attuale Shakhrisabz) e poi avanti fino a Kabul e l’India attraverso Termez.

Una stradina stretta e circondata dagli alberi e cespugli, coperta in mattoni, attraversa il cimitero per finire alla soglia di un ingresso, dietro il quale si apre la vista del cortile del complesso. Arrivati a questo luogo, la sensazione dell’atmosfera intima percepita lungo questa stradina, non svanisce minimamente.
Nel cuore del piccolo ombroso cortile si trova un khauz ottaedrico cui intorno si è  formato tutto il complesso. Nello specchio del khauz vi sono i riflessi di rigogliosi platani, di un elegante ayvan della moschea estiva, un piccolo minareto, il portale del khanaka (abitazione di dervisci) e una madrassa.
Il mausoleo di Abdi-Darun,  la struttura più antica del complesso, ha la forma quadrata con la cupola piramidale posata sul tamburo ottagonale. L’interno del mausoleo è più che semplice, senza alcun traccia delle pitture dorate e piastrelle maiolicate. I muri, i pennacchi e la cupola del mausoleo sono intonacati in alabastro gessoso. Quasi tutta la sua superficie è occupata da una grande pietra tombale. Se la costruzione risale al XII s., il primo lavoro di restauro fu effettuato nel XV s.. Il restauro alterò l’aspetto del mausoleo al punto tale di non avere più idea di come fosse stato in precedenza.
Il khanako accanto al mausoleo (secondo alcuni ricercatori – la ziaratkhana) fu costruito nella prima metà del XV s., durante il regno di Ulugbek. Un piccolo portale d’ingresso è rivestito con le mattonelle smaltate a vetro di color blu-celeste, che compongono l’ornamento geometrico – ghirikh- sullo sfondo della muratura gialla in mattoni cotti. Originariamente il portale fu molto più alto. Sopra la parte conservatasi si trovava una fascia orizzontale con una scritta e sopra essa ancora una galleria decorativa fatta da ogivali archi passanti. Il testo del Corano, realizzato nello stile “suls”, tre volte di seguito scorre lungo il massivo tamburo cilindrico che regge la cupola. Nella base dei muri del khanaka scorre un pannello azzurro in ceramica con al centro una rosetta mosaicata. Nella parete a ovest si trova la nicchia di mikhrab.
Nel XIX s. nell’area del complesso è sorta una moschea con la parte invernale per le preghiere, un ayvan e un piccolo minareto. A differenza dell’ayvan, la parte invernale non presenta particolare interesse. L’ayvan è decorato dalle fini colonne in legno con i capitelli a forma di stalattiti. In mezzo alle travi in legno di solaio vi sono le vivaci e colorate plafoniere. L’ayvan della moschea di Abdi-Darun è  rivestito in ganch intagliato dipinto. Il ganch è una varietà locale del gesso con la naturale aggiunta di loess. Sin dai tempi antichi il ganch viene utilizzato per gli oggetti artistici, comprese le sculture, per le decorazioni architettoniche ed anche in qualità della malta da costruzione. La pitturazione del ganch intagliato è  una delle manifestazioni del rafforzamento tipico della cromaticità del decoro nato nella seconda metà del XIX s.: nei lavori del tipo architettonico e di finitura è la pitturazione del ganch intagliato, la doratura: nel ricamo – lo sfondo colorato e policromo.
Nell’ornameto dei muri e dei soffitti sono presenti i nomi degli artigiani locali e la data del termine dei lavori (l’anno 1909). Nello stesso periodo sono state costruite le porte (darbaza) dalle quali una pista recinta parte verso il complesso. Nella parte settentrionale del cortile si trova una piccola madrassa costruita nel 1905.
Il mausoleo è circondato dalle dakhma di famiglie del XV s., rivestite con i mattoni smaltati e lavorati a taglio. Nel cimitero adiacente si trovano le pietre tombali in marmo del XV-XVII ss. con gli stilizzati intagli floreali ed epigrafici.
Il complesso di Abdi-Darun costituisce un forte esempio delle composizioni pittoresche dove lo spazio interno del cortile fa da elemento fondamentale al quale sono subordinate le strutture, il verde e il khauz intorno.
ISTRUZIONI DI METODO:
1. Durante la visita del complesso di Abdi-Darun bisogna avvisare i turisti di comportarsi in maniera delicata e adequata in quanto che un luogo di culto.
2. Se nel gruppo ci fossero i musulmani con il desiderio di una preghiera bisogna concedergli questa possibilità, e dare altri turisti il tempo libero.
3. La visita del complesso e la sua presentazione non devono durare più di 20-25 minuti.
4. Per la visita autonoma e le foto rilasciare non più di 10 minuti.
L’autore del testo: Grishenko Ivan, guida turistica della 1 categoria.
Il traduttore del testo: Sattarova Tamila, guida turistica della 1 categoria.
Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo

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