È dalla dine del XIV s. che la città di Kesh viene chiamata “Shakhrisabz”. La città ha avuto altri titoli ancora: “Dilkesh” – “colui che da gioia al cuore” (o all’anima), “Kubbat al-ilm va al-abad” – “La cupola della scienza e dello studio”. Non è un fatto causale.
In questa città visse la guida spirituale del padre di Tamerlano e di grande condottiero e sovrano Tamerlano stesso – Shamsiddin Kulol. La città fu il luogo dove si occuparono della istruzione spirituale e dove lavorarono i teologi musulmani riconosciuti nel mondo islamico quali Abu Mukhammad al-Keshiy, Abdullokh Mukhammad as Samarcandiy e un noto imam Abu Abdullo Mukhammad ibn Ismail Bukhari intitolato “Il Sultano dei mukhaddis”. Qui vissero vari filosofi e poeti.
Nel cuore di Shakhrisabz è situato un bel monumento architettonico noto come il complesso commemorativo di Dorut Tillovat. È sorto vicino alla necropoli della nobiltà dei Barlas del XIV-XV ss..
Ai nostri giorni si sono conservate solo tre srutture – i due mausolei e una moschea del venerdì a loro antistante. Tutte le tre strutture furono unite da un comune cortile.
Nel 1904 nel lato nord-ovest del cortile fu costruito un ingresso – darvozakhona. Nel 1910 e nel 1917 il cortile è stato circondato dalle khudjra nate sulle costruzioni del XV s. andate distrutte.
L’edificazione del complesso fu avviata dallo sheikh Shamsiddin Kulol. Durante la sua vita egli fece costruire le madrasse dove insegnavano le discipline religiose e morali, i concetti principali del sufismo.
Il complesso commemorativo di Dorut-Tillovat (“La dimora della meditazione, contemplazione”) divenne il luogo dei lettori del Corano. Il complesso fu costruito negli anni 1370-1371 intorno all’area dove è sepolto Shamsiddin Kulol, un noto islamista e sufi. La tomba del sufi dai tempi antichi è diventata famosa come il luogo di pellegrinaggi.
Un altro nome di Shamsiddin Kulol – Amiri Kalon (il grande emiro), fu legato alla posizione alta che lo sheikh occupò nella società.
Egli fu un pir (la guida spirituale) di Nakshbandi, lo sheikh bukhariota, il fonfatore di uno degli ordini famosi dei dervisci – Nakshbandiya.
La sua attività mistica lo sheikh Kulol la svolse maggiormente a Nesef-Karshi e a Kesh-Shakhrisabz. La nobiltà centroasiatica di quei tempi aveva un’abitudine – quella di selezionare un pir, una guida spirituale sulla terra e un prottetore nel mondo dell’al di là.
Nato nella famiglia dei ceramisti, Shamsiddin Kulol condusse il modo semplice della vita. Secondo molte persone, trovandosi in buone condizioni di salute egli non volle mai accettare l’idea della costruzione del mausoleo sopra la sua tomba. Ma nel 1371 dopo la morte dello sheikh Tamerlano emanò la legge sulla sepoltura dell’eminente saggio dove parlò di una lapide in marmo e un mausoleo. I frammenti della lapide, rivestita in sfarzoso ornamento vegetale ed epigrafico, furono trovati dai restauratori durante lo sgombero della parte interna del mausoleo. Vicino al mausoleo dello sheikh ci deve essere la sepoltura stessa del padre di Tamerlano (secondo il suo testamento).
Il mausoleo è considerato la più vecchia costruzione del complesso.
Il secondo mausoleo del complesso, l’elegante struttura di Gumbazi-Seidon (La cupola dei Seid), fu costruito negli anni 1437-1438 su ordine di Ulugbek per i discendenti della dinastia Temuride. Ciò testimonia ben tre volte la scritta realizzata sulle pareti del mausoleo: il sepolcro fu costruito per “i discendenti… dell’eminente, illustro e magnifico dei sultani Ulugbek Guragan nell’841 (dell’hijra)”, cioè negli anni 1437-1438.
Il mausoleo è una struttura composta da una stanza alta a forma quadrata, con quattro nicchie profonde. Una volta nel mausoleo si entrava da tutti i lati, poiché ci furono le 4 aperture di ingresso. Ma nel periodo successivo è stata lasciata un’apertura sola, mentre le altre tre sono state murate. Si è conservato il rivestimento del mosaico in mattoni, una scritta coranica realizzata nello stile Neskhi. Nel rivestimento delle pareti e delle cupole su uno sfondo bianco si sono conservate tracce di pittura ornamentale realizzata nel colore blu. Con l’aiuto delle vecchie fotografie conservatesi i restauratori sono riusciti a ripristinare il rivestimento e ricostruire le cupole.
Le facciate delle strutture, però, hanno perso il rivestimento originario.
In mezzo alle lapidi in marmo del XV-XVII ss., portate nel mausoleo nei diversi periodi dal cimitero vicinale, vi sono alcune che contengono i nomi dei Seid di Termez. Questo è perchè il complesso è stato costruito nell’area del precedente cimitero dei Seid. I Seid è il titolo di grande stima con cui i musulmani identificano i discendenti del profeta Maometto.
Alcune lapidi furono portate da Kabul e Termez su ordine di Ulugbek. Una lapide di particolare interesse è il Koktosh che si trova nell’area del mausoleo.
La moschea del venerdì nota come Kok-Gumbaz (La cupola azzurra) è stata costruita nel 1435 sulle fondamenta di un edificio del periodo premongolo.
È stata costruita su ordine di Ulugbek a nome di suo padre Shokhrukh. Si è conservata una scritta con i loro nomi e la data di costruzione, e in più la scritta che dice che questa è la moschea Jami (cioè la moschea del Venerdì della città). Alla moschea all’epoca furono adiacenti le gallerie estive, dalle quali si sono conservate solo le fondamenta dei piloni quadrati che sorreggevano gli archi. L’edificio precedente fu raso al suolo, ma la sua vecchia pianificazione fu praticamente copiata, anche se con alcune deviazioni.
La decorazione artistica della moschea Kok Gumbaz è tipica per le costruzioni del periodo di Ulugbek. Sul tamburo della cupola esterna sono stati trovati i resti di una scritta coranica realizzata nello stile suls: sono le citazioni del Corano. La scritta è stata realizzata in mattonelle smaltate di blu, azzurro e bianco sullo sfondo di piastrelle di ceramica senza smalto. Gli ornamenti geometrici a mosaico in mattoni prevalgono altrettanto nel rivestimento del portale. La maiolica è stata usata nei piccoli dettagli: nelle piccole colonne e nel timpano degli archi principali e delle pareti, colonne a tre quarti. La moschea è stata restaurata diverse volte e, dopo aver rimosso l’intonaco, sono stati trovati dipinti originali parzialmente conservatisi, in cui si leggono motivi iraniani, indiani e di Shakhrisabz.
La moschea è famosa per la sua cupola che crea un’acustica unica.
In questo modo possiamo parlare del complesso di Dorut Tillovat come di una raccolta delle splendide strutture architettoniche completatesi per il 1440.
Il complesso di Dorut Tillovat è un luogo storico di grande interesse a Shakhrisabz. Ci vollero più di 80 anni per la sua nascita, dalla metà del XIV s. fino agli anni ’40 del XV s..
Con l’andar del tempo, si cambiava il potere, si cambiava la vita, nuove tendenze sono sorte nell’arte. Ma rimane invariabile nel corso degli anni la grandiosità degli edifici dell’epoca Temuride, conosciuta ben oltre i confini dell’Uzbekistan.
Nel 2000 il centro storico della città ed i suoi monumenti archeologici, architettonici, religiosi e culturali sono stati inseriti nella lista del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO con il titolo di “Il Centro storico di Shakhrisabz”.
1. Accompagnare il gruppo di turisti alle porte dimostrando dal lontano la vista panoramica del complesso commemorativo di Dorut Tillovat.
2. Entrando nel cortile dimostrare tutti i monumenti nominandoli uno per uno.
3. Iniziare la presentazione del complesso con il mausoleo di Shamsiddin Kulol. Parlare della sua personalità e rilevanza per la comunità medievale.
4. Il secondo monumento da mostrare deve diventare il secondo mausoleo – Gumbazi-Seiidon.
5. Presentare ai turisti la moschea Kok-Gumbaz costruita nello stile “kosh” sull’asse dei mausolei.
6. Cercare di evitare gli affollamenti nei mausolei. In rispetto dei propri colleghi si può cambiare la sequenza della presentazione dei monumenti.
7. Il tempo della visita guidata non deve superare i 25 minuti.
8. Rilsciare ai turisti non meno di 15-20 minuti di tempo per la visita autonoma.
L’autore del testo: Kim Nellya, la guida della categoria superiore.
Il traduttore: Sattarova Tamila, la guida della prima categoria.
Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo