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Circondato dalle mura alte e costruito interamente in mattoni cotti, il palazzo ricorda una fortezza inaccessibile. Il palazzo Tash-khauli venne costruito in alcune tappe. Innanzitutto fu costruito l’harem. Si trattava di un complesso autonomo con un cortile (1830-1832). Nel 1834 al lato sud-est fu aggiunta la sala di accoglienza – Ishrat-khauli. Nel 1837-1838 dopo la pausa di tre anni, il palazzo fu completato con la sala tribunale, Arz-khana, sorta nella parte sud-ovest. I tre grandi cortili con i locali a due piani e i cinque cortili piccoli di servizio compongono l’aspetto tridimensionale del palazzo. Alla edificazione furono convocati i miglior architetti della Corasmia e migliaia di schiavi. In un suo racconto Munis riporta una storia del miglior architetto Tadji-khan giustiziato per il rifiuto di ultimare il palazzo in due anni, dopodiche per un’altro artigiano, Kalandar Khivaki, ce ne vollero altri 8.
Come regola, i turisti accedono all’harem non dall’ingresso principale, ma tramite quello orientale. L’harem occupa tutta la parte nord della struttura e dalla parte ufficiale del palazzo è separato da un continuo corridoio. Nella pianificazione del palazzo gli architetti adoperarono sia i criteri delle vecchie case padronali che le tradizioni dell’architettura delle fortezze. Il cortile costituisce il nucleo centrale intorno al quale sono ragruppati diversi locali. Vi è un pozzo al centro del cortile. Nei palazzi e nelle grandi madrasse cercarono sempre di tenere le risorse d’acqua per poter affrontare a lungo gli attacchi da parte di nemici.
La bellezza è concentrata al massimo nel suo interno. L’ornamento dei locali del palazzo sbalordisce con la sua ricchezza e finezza. L’harem fu composto dalle 5 parti dove ciascuna comprende un bell’ayvan, una stanza abitativa e un’altra accessoria.
La stanza più elegante e il più fine ayvan furono d’uso personale del khan. Tutte le costruzioni e tutte le forme dei locali assumono una forte espressione artistica. I frammenti in legno adoperati nel decoro dei soffitti, delle porte, dei recinti-panjara e indubbiamente nelle colonne del palazzo, hanno un grande valore. Le colonne, che sono snelle, alte, coperte da intagli, sono appoggiate su basamenti in marmo intagliato. In alto le colonne finiscono con i capitelli che a turno loro reggono le sottotravi lignee del soffitto. Negli ayvan principali dell’harem ed ishrat-khauli sono stati realizzati i soffitti appesi dipinti, attacati agli impianti a travi con l’aiuto dei mettallici ganci. Le lampade interne sono pitturate nelle tonalità rosso-dorate. La composizione dell’harem corrisponde interamente alle tradizioni corasmiane relative le parti femminili (ichan-khauli). Nel decoro del palazzo sono presenti alcuni frammenti delle difensive fortezze il che trasmette adeguatamente il modo isolato della vita delle donne nell’harem. Ci sono altri locali a due piani lungo il perimetro del cortile destinati all’uso della servitù, delle parenti e delle concubine.
ISHRAT-KHAULI E ARZ-KHAULI
L’Ishrat-khauli e l’Arz-khauli si trovano nella parte sud del palazzo. Varie parti del palazzo sono messe in comunicazione fra di loro tramite una specie di labirinto fatto da oscuri corridoi. Uno capitando in questo labirinto potrebbe camminare a lungo nei suoi bui angolini che girano ad angolo retto e capitare all’improvviso in uno spazioso cortile decorato dagli alti ayvan e pannelli mosaicati con i quali sono rivestiti abondantemente gli alti muri.
L’Ishrat-khauli (mekhmon-khona, la sala di gala, di divertimento) è un locale di gala dove si svolsero i ricevimenti e le cerimonie, mentre l’arz-khauli è il luogo per lo svolgimento dei processi tribunali.
La pianificazione dell’ishrat-khauli e l’arz-khauli è identica, vi sono due ayvan ciascuno sorretto da una colonna al centro intorno ai cortili allungati. Dietro gli ayvan si trovano le sale di gala e i corridoi. Nell’Ishrat-khauli ci sono le stanze per gli ospiti lungo il perimetro del cortile, mentre al secondo piano si trovano i locali accessori con gli ayvan. Al centro del cortile vi sono due rialzi circolari appositi dove sistemavano le yurta per farci alloggiare gli ospiti nomadi.
L’Arz-khona (sala tribunale) è situata nella parte sud-ovest del palazzo Tash-Khauli. È due volte più grande della mekhmonkhona. Sia la mekhmonkhona che l’arzkhona sono rivestite in piastrelle maiolicate. È l’opera del famoso artigiano Abdulla, di soprannome il Genio. Questo artigiano realizzò il rivestimento di tutti i cortili del Tash-Khauli.
L’Arz-khauli, però, si distingue per la pianificazione più complessa. Il suo cortile è circondato dai locali destinati all’uso di ufficiali giudiziari, della guardia e detenuti. Sono più complicati ancora gli ingressi nell’arz-khauli e molto eleganti i suoi soffitti.
A differenza delle facciate esterne del palazzo che non hanno nessun tipo di decorazione, sono molto eleganti i cortiletti interni. Essi rappresentano espressivamente gli alti risultati della scuola artistica corasmiana. Le margini di tutte le pareti son rivestite in pannelli mosaicati di color bianco-blu e i ghirikh maiolicati. Fra i ghirikh e l’ornamento vegetale vi sono molti cartouche con le scritte calligrafiche. L’ornamento epigrafico è presente anche sui basamenti in marmo e sulle colonne in legno. Sono tutte le poesie del poeta Ogakhi con la storia dei khan di Khiva. Nell’harem dentro l’ayvan est (quello del khan) sul basamento in marmo vi è la data del 1832. Stessa data è presente sul basamento in marmo dell’ayvan grande nell’Ishrat-khauli.
Nell’Arz-khauli tra le piastrelle maiolicate dell’ayvan grande si legge la data del 1838 e il nome dell’artigiano, Abdulla Djin (chiamato dal popolo “genio” per le abilità insuperabili) che creò questa fantastica nella sua bellezza e nobiltà ceramica maiolicata.
Oggigiorno alcune sale del palazzo sono adibite alle mostre dedicate alla storia e l’arte dell’Antica Corasmia. Di particolare interesse sono le sale dove son esibiti gli oggetti dell’arte della lavorazione del legno.
Il palazzo Takh-khauli è indubbiamente il capolavoro degli artigiani di Khiva. Complessivamente nel palazzo vi sono più di 160 stanze di varie dimensioni, quasi tutte sfarzosamente rivestite.
Le pareti delle stanze son rivestite in piastrelle maiolicate di color bianco-blu. Sia i soffitti dipinti in legno sia le colonne intagliate in filigrana non hanno subito alcun effetto del tempo.
INDICAZIONI DI METODO:
1. Per la dimostrazione del palazzo Tash-khauli, arrivati al suo ingresso, è necessario far notare ai turisti i muri esterni sottolineando la loro assomiglianza con le mura di una fortezza. 2. Passare l’uno dopo l’altro tutti i tre cortili del palazzo e presentarli ai turisti. 3. In ogni sala del complesso del museo parlare in dettaglio degli oggetti unici presenti in esse. Sottolineare l’atteggiamento particolare degli artigiani al legno facendo conoscere i lavori unici in legno intagliato nati nella zona che è circondata dai due deserti. 4. Durante la visita del monumento storico, la visita guidata non deve superare i 45 minuti del tempo. 5. Rilasciare non più di venti minuti di tempo ai turisti per la visita autonoma e le foto.
L’autore del testo: Akramova R., la guida della prima categoria.
Il traduttore del testo: Sattarova T. I. – la guida della prima categoria.
Istituto per lo sviluppo del turismo presso il Comitato statale della Repubblica dell’ Uzbekistan per lo sviluppo del turismo