UNA PERLA NEL DESERTO Museo di Nukus

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La rivista francese “Télérama” ha dato al Museo di Nukus il nome il “Louvre delle steppe”. Per questo motivo, in tutto il mondo attualmente lo chiamono “Louvre nel deserto”. Grazie proprio a questo museo, il mondo ha conosciuto la città di Nukus, la capitale del Karakalpakstan. Il Museo d’Arte di Karakalpakstan intitolato a I.V. Savitsky ospita la seconda più grande collezione al mondo di arte russa d’avanguardia (dopo il Museo Russo di San Pietroburgo). Il museo possiede anche delle più grandi collezioni di oggetti archeologici e oggetti di arte popolare, arte applicata ed arte moderna.

Nel cimitero russo di Nukus, sul monumento a Igor Vitalievich Savizskiy, c’è la scritta: “Al salvatore geniale della bellezza. Discendenti riconoscenti”. Ma chi è questo “salvatore”?

Nato a Kiev, il giovane I. Savitsky arrivò per la prima volta in Uzbekistan nel periodo della seconda guerra mondiale, durante l’evacuazione. In quel periodo l’istituto statale dell’arte di Mosca di Surikov, dove lavorava l’artista, si è traslocata a Samarcanda. Come tutti coloro che hanno visto per la prima volta Samarcanda, Savitsky cadde sotto l’ipnosi della bellezza orientale dell’antica città, con il suo ritmo di vita senza fretta.

La terra uzbeka, quasi misteriosa, interessò Igor Vitalievich, attirò il suo interesse non solo come artista, ma anche come ricercatore. Nel 1950 lui ritorna in Uzbekistan, questa volta nella regione di Karakalpakistan, per partecipare a una spedizione archeologica. Ci saranno diverse spedizioni di questo genere. Di conseguenza, questa terra rigida, arida e semi-desertica con le persone semplici che vivono qui, gli diventeranno così vicine che, lasciando Mosca, si trasferirà completamente a Nukus. Questa città diventerà così cara per lui che, poco prima di morire in un ospedale di Mosca, espresso la volontà di essere sepolto a Nukus.
Qui, girando sempre per i piccoli villaggi, lui non solo ritorna impressionato, che rifletterà questi sentimenti nei suoi dipinti, ma anche con una collezione degli ogetti d’uso quatidiano del popolo karakalpako.
Era interessato a tutto: abitazioni, costumi, vestiti, gioielli. Rendendosi conto che il nuovo tempo può apportare i veri cambiamenti e che ci sarà una perdita di parte della cultura etnica originale, Savitsky fece ogni sforzo per salvare e preservare gli oggetti dell’arte applicata.
Dimenticando il sonno, non pensando a creare una famiglia, praticamente senza andare a casa, Savitsky trascorreva tutto il suo tempo a lavoro, spesso nel suo laboratorio di restauro.
Nel 1966, dopo aver raccolto materiale archeologico significativo, parte del quale egli stesso ha restaurato, integrando la la straordinaria collezione con i suoi dipinti e oggetti di arte applicata, aprirà un museo. Le autorità cittadine hanno assegnato un edificio per il museo, dove, dopo la ristrutturazione, Savitsky inizierà intensamente a ricostituire la collezione.
Questo museo ospiterà solo una parte dei dipinti dell’avanguardia russa, poiché semplicemente non c’era abbastanza spazio per tutti. In totale l’artista salverà più di 44.000 di capolavori pittorici delle avanguardie russe proibite di suoi colleghi artisti-dissidenti da una sicura dispersione. Questi saranno dipinti e disegni di artisti così eccezionali riconosciuti nel mondo, ma sconosciuti all’Unione Sovietica, come Robert Falk, Lyubov Popova, Ivan Kudryashov, Kliment Redko, Alexander Volkov e i maestri della scuola uzbeka Ural Tansykbaev e Viktor Ufimtsev. Proprio l’isolamento del Karakalpakstan permise a Savitsky di preservare questi tesori.
Igor Vitalievich apprezzava molto l’amicizia. L’amministrazione della Repubblica del Karakalpakstan, storici, archeologi, etnografi, artisti, gente comune lo hanno aiutato nell’apertura del museo ed hanno sostenuto nei suoi sforzi, donando al museo i gioielli di famiglia, amuleti, gioielli da donna.
L’amministrazione dell’Uzbekistan ha apprezzato l’enorme contributo dell’artista sovietico, restauratore, etnografo nella conservazione e devulgazione dell’arte popolare applicata, la storia del popolo karakalpako, I.V. Savitsky ha ricevuto titoli e premi: emerita personalita’ d’arte dell’Uzbekistan, artista del popolo di Karakalpakstan, laureato dell’ordine “Buyuk Hizmatlari Uchun”. Si è deciso di costruire un nuovo edificio nel centro della città. Ma un edificio non è bastato, perché il museo ha più di 90 mila pezzi di esposizione. Successivamente verranno costruiti altri edifici del museo.
Nel 2007 è stata creata una fondazione di beneficenza, registrata in Olanda, la Friends of the Nukus Museum Foundation. La Fondazione collabora con il direttore del museo su una serie di temi: la strategia di sviluppo del museo, i contatti di potenziali donatori, i musei riguardanti mostre all’estero; il finanziamento del restauro dei singoli dipinti, ecc.
I.V.Savitsky ha creato il museo d’arte più famoso dell’Asia centrale, la famosa meta per la gente dei paesi di tutto il mondo.
Questo museo ha dato la possibilità di far conoscere ai turisti la città di Nukus, situata nella parte centrale della Repubblica del Karakalpakstan, sulla riva destra del fiume Amu Darya. La città si trova a 76 metri sul livello del mare. Il centro amministrativo del Karakalpakstan, copre un’area di 221 chilometri quadrati, con una popolazione di 319.800 (2020). A Nukus abitano le persone di diverse nazionalità: karakalpaki, uzbeki, kazaki, russi, tartari, turkmeni, coreani ed altri.
Il canale principale della città è il Kyzketken. La città ha le autostrade ed una rete ferroviaria. L’aeroporto internazionale di Nukus è in grado di ricevere tutti i tipi di aeromobili; ci sono voli regolari per Mosca, Tashkent, San Pietroburgo, nonchè i voli interni e per le città dell’Uzbekistan.
Il clima è decisamente continentale, secco, con le lunghe estati calde e gli inverni freddi e poca neve. Poiché la città si trova lontana dalle altre città e circondata dal deserto, la città è fortemente spinta dai venti.
Negli ultimi decenni Nukus ha notevolmente cambiato il suo aspetto.
Attualmente, il centro della città è decorato con i moderni edifici statali del Gabinetto dei Ministri e del Parlamento della Repubblica del Karakalpakstan.

Giokargy Kenes. Parlamento della Repubblica del Karakalpakistan.

Davanti al parlamento è eretto il monumento dedicato a uno dei più grandi poeti del Karakalpakstan, una figura eccezionale del popolo karakalpako, Berdymurat Kargabay uly, noto con lo pseudonimo letterario Berdakh,. La sua poesia rifletteva la vita quotidiana, le relazioni sociali e politiche e la storia del popolo karakalpako del intero secolo.
Il talento poetico di Berdakh è poliedrico. L’araldo della verità, combattente per la libertà e una vita felice per il suo popolo, era un maestro insuperabile della poesia sociale. La corona della poesia di Berdakh è la poesia “Khan despota” (“Akhmak-patsha”).
Il Berdakh scriveva in una lingua parlata semplice, vicina al folklore e quindi comprensibile alla gente semplice.
Vicino al famoso museo è stato eretto un monumento a un altro importante rappresentante della poesia karakalpaka del XIX secolo, il grande maestro della poesia lirica Aginiyaz Kosybai uly (pseudonimo letterario Ziyuar).
Il poeta sapeva bene arabo, persiano, turkmeno e vecchia lingua uzbeka; conosceva le opere poetiche di Ferdusi, Saadi, Khafiz, Navoi, Makhtumkuli. Il poeta-educatore ha esortato i giovani ad accumular conoscenze, eliminare l’ignoranza e servire la società.
Attualmente, nella città ci sono 66 istituti scolastici, 6 di questi sono di formazione superiore. Tra questi ci sono l’Università statale di Karakalpakstan intitolata a Berdakh, l’Istituto pedagogico statale di Nukus intitolato ad Azhiniyaz, nonché 5 filiali delle università di Tashkent: pediatria, agricoltura, tecnologia dell’informazione, cultura e arte, odontoiatria.

Istituto Pedagogico di Stato

L’edificio ristrutturato ospita 9 facoltà e 27 dipartimenti. Si stanno formando specialisti in 23 aree di studio baccelierato e 14 specialità di laurea magistrale. Il numero di studenti stranieri è più di 50. L’istruzione è condotta in karakalpako, uzbeko, kazako, turkmeno, russo, inglese.
La biblioteca universitaria offe i suoi servizi per studenti e insegnanti con le risorse nelle lingue sopraelencati.
All’ingresso della filiale dell’Accademia delle Scienze della Repubblica dell’Uzbekistan svetta una statua al grande studioso Mirzo Ulugbek, il nipote di Amir Temur.
La statua situata in piazza Doslyk è un inno alle donne karakalpake. La giovane donna raffigurata in un lungo abito ricamato, koilek, con una postura orgogliosa, rapresenta una persona sicura di sé. Guarda lontano con grande speranza in un futuro migliore.

A Nukus si trova un interessante edificio con bellissima cupola, è il Museo di Berdakh.

Fondato per il 170° anniversario del poeta karakalpako Berdakh, è stato inaugurato nel 1998. La superficie totale del museo è di 1260 mq ed è un edificio a tre piani con una grande e sei piccole cupole. L’autore è un noto architetto nella repubblica, Orynbai Toreniyazov, laureato del Premio di Stato di Berdakh. Sono presenti sale tematiche con le collezioni archeologiche, etnografiche e d’arte. La sala dei manoscritti contiene i più antichi reperti della scrittura e in futuro è prevista l’apertura di un centro di restauro nel museo.
Secondo gli studiosi Berdakh è stato il primo storico del popolo karakalpako. La sua opera “Shegire” è una genealogia di un intero popolo e non solo dei karakalpaki, ma contiene le informazioni sui popoli turchomanni in generale. In “Shegire” ci sono circa 300 nomi di personaggi storici che hanno svolto un certo ruolo nella storia del popolo.
Berdakh ha guadagnato un grande rispetto tra la gente non solo per la creazione delle sue opere letterarie, ma anche per la sua magnifica esecuzione musicale. Era un bakhshi (cantante) riconosciuto, conosciuto ben oltre il Karakalpakstan. Non è un caso che il suo nome sia stato dato a uno dei teatri della città: il Teatro di musica di Stato Karakalpakstan.
Recentemente, la facciata dell’edificio del teatro è stata completamente ristrutturata utilizzando moderni materiali edili. L’interno dell’edificio è decorato con motivi nazionali. L’auditorium è dotato di dispositivi moderni per mantenere la temperatura ottimale, sono state rinnovate le sedie e le decorazioni.
Oltre questo teatro, a Nukus si sono aperti altri teatri: il Teatro di Stato Karakalpakstan dei giovani spetatori intitolato a I.S.Khogianiyazov, teatro di stato dei burattini. Nell’anfiteatro situato in Piazza Doslyk, nella stagione calda, si svolgono molti diversi eventi.
Un’altra notevole costruzione sorge in città di recente. Questa è la moschea cattedrale a più cupole “Imom Eshon Mukhammad”.
Il primo piano ospita l’amministrazione spirituale dei musulmani del Karakalpakstan. Al secondo piano si trova il centro informazioni e due biblioteche. Anche qui molto è stato rinnovato: porte, pavimentazione a riscaldamento. Una più profonda ricostruzione è avvenuta nell’area di preghiera.
E’ stata rinnovata il sistema di illuminazione con montaggio delle nuove lampade; verniciato l’interno e la nicchia del mihrab, rifatte le cupole. Dietro l’edificio della moschea è stato costruito un centro per la formazione avanzata degli imam khatib, progettato per 128 persone.
Attorno la moschea si sono collocati minareto, cisterna, panetteria e parcheggio. Il territorio è abbellito da numerosi alberi e aiuole.
In città di Nukus si nota la dinamica della nascita, quindi è in corso la costruzione sia di complessi residenziali che di asili, scuole, istituzioni mediche. In breve periodo qui sorgeranno bellissimi grattacieli del quartiere nuovo, “Nukus City”. Come cantiere sono stati determinati dall’autorità della città 70 ettari dell’area vicino alla Makhalla Turon.
La città è cambiata notevolmente; sono apparse molte zone di divertimento: giardini, piazze, parchi acquatici. Per chi lo desidera, sono aperte le porte di quasi 200 palestre e campi sportivi, tra cui stadio comunale, palestra comunale, campo da tennis, sala sollevamento pesi, sala di lotta nazionale, ippodromo, piscina, scuola di canottaggio, ecc.
Vicino all’hotel “Tashkent”, ben conservato del periodo sovietico, c’è un edificio bianco del filiale karakalpako dell'”Unione della Gioventù”. Entrambi gli edifici sono decorati da un insolito mosaico ornato delle pietre indiane.

Tra le recenti importanti innovazioni riguardanti i cambiamenti nella capitale del Karakalpakstan, si possono distinguere le seguenti.

1. Nel 2019 è stato lanciato un treno in direzione di Misken-Nukus-Beyneu. Per la comodità e il comfort dei passeggeri, questo treno circolerà quotidianamente, il che consentirà ai cittadini della repubblica e ai turisti di spostarsi facilmente da una città all’altra.
2. Nel 2019, l’Uzbekistan ha creato una zona economica franca “Nukus”. È stato riorganizzato in Nukus-Pharm, specializzato nella produzione di prodotti farmaceutici. Il compito principale della SEZ “Nukus” è quello di attrarre investimenti diretti esteri e nazionali per la produzione di prodotti sostitutivi delle importazioni che sono richiesti sui mercati esteri. Sul territorio della zona franca entreranno in vigore i regimi fiscali e doganali agevolati, opereranno e rimarranno anche le agevolazioni e le preferenze precedentemente approvate. La sua durata operativa è di 30 anni.
Affinché i boschi verdi apparissero in città, nelle vicinanze e persino in fondo al lago d’Aral, è stata sviluppata una tecnologia speciale per piantare arbusti e alberi. I cittadini di Nukus sperano che la loro città non venga chiamata “la capitale del deserto”, ma si chiamerà “Nukus è la citta giardino”.

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